“Si respira un’aria di grande preoccupazione per lo stato di salute dei conti della Asl di Teramo e quanto sta accadendo nelle ultime settimane non aiuta certamente a rasserenare gli animi e a fugare i dubbi”. A dirlo è il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd Dino Pepe che pone l’accento sulle ultime notizie circolate e chiede risposte certe all’Assessore Regionale alla Sanità Nicoletta Verì.

“Il mancato arrivo delle due risonanze magnetiche previste per i presidi di Sant’Omero e Atri; la notizia dello slittamento di ben quattro mesi dell’assunzione dei 46 amministrativi vincitori di concorso che sarebbero dovuti entrare in servizio i primi di settembre alla Asl di Teramo; la chiusura dell’Infopoint presso l’ospedale “Val Vibrata” e la carenza generale di personale sanitario, acuitasi in estate, non sono un buon biglietto da visita” prosegue Pepe. “Oltre a questo la notizia che nella giornata di oggi sono stati convocati i Direttori dei Dipartimenti e delle unità operative dell’azienda sanitarie per predisporre un immediato piano di risparmio non fa che aumentare le perplessità e le domande”.

“Voci di corridoio parlano, per la Asl di Teramo, di debiti di decine di milioni di euro, non tutte riconducibili all’emergenza legata al Covid – riporta il Vice Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale – cifre che, qualora fossero reali, dovrebbero portare a una serie riflessione sullo scellerato governo della sanità pubblica messo in atto dalla Giunta di centrodestra guidata dal romano Marsilio! Peccato però che dagli uffici regionali della Sanità non si abbiano notizie, l’Assessore Verì, sollecitata a più riprese, non parla, e tutto resta sospeso, quasi in un limbo di precarietà che certo non fa bene alla nostra sanità locale e regionale alle prese con mille domande!”.

“Nei prossimi giorni chiederò ufficialmente alla Giunta Marsilio di fornirci i reali dati della sanità teramana – conclude Pepe – non è giusto che una intera comunità sia tenuta allo scuro dello stato di salute della propria sanità! L’Abruzzo ci ha messo anni e tanti sacrifici per uscire dal Commissariamento, non posso credere che in due anni e mezzo Marsilio e i suoi siano riusciti a distruggere quanto di buona è stato fatto da chi li ha preceduti!”.