“Niente, la Regione a guida centrodestra proprio non ne imbrocca una nemmeno sul calendario venatorio. Dopo le ridicole pre-aperture del 2020/21 riservate a gazza, ghiandaia e cornacchia, arriva un altro passo falso con la sospensione della stagione, a fronte del ricorso delle associazioni ambientaliste che avevano messo sotto la lente i tanti punti deboli del calendario”, così il consigliere regionale Pd Dino Pepe a nome del gruppo consiliare Pd.

“La situazione attuale è un affronto sia per i cacciatori, sia per gli agricoltori – rimarca l’ex assessore all’Agricoltura, caccia e pesca – Fino all’8 settembre e in attesa della nuova udienza del Tar, resta sospeso tutto il calendario, come sospesa resta anche la pre-apertura alla tortora e l’attività di addestramento dei cani. Un intero settore fermo per l’arroganza istituzionale dimostrata da chi governa il comparto e sapeva bene che produrre un calendario venatorio che ricomprendesse la caccia alla tortora significava andare contro indirizzi nazionali ed esporlo allo stop, visto che l’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che si occupa a livello nazionale di rilasciare pareri alle Regioni in merito ai calendari venatori) aveva chiesto la totale sospensione del prelievo, in quanto specie in precario stato di conservazione.

La Regione Abruzzo è andata avanti lo stesso, ignorando le indicazioni ministeriali e dell’ISPRA e senza considerare affatto gli equilibri naturalistici legati alla conservazione di questa specie, tanto che la stesura impugnata prevede la possibilità di sparare alle tortore, addirittura anche in periodo di preapertura, andando contro persino al Piano Faunistico Venatorio della stessa Regione Abruzzo e danneggiando il comparto che ha bisogno di governance e scelte condivise e non di assurdi diktat che non portano da nessuna parte”.