“Se telefonando io potessi dirti addio…. ti chiamerei”, così cantava nei favolosi anni ’60 Mina ed è probabile che è per far fronte ad analoghe esigenze che gli amministratori del COGESA della passata gestione hanno proceduto a spendere per l’anno 2019 oltre 45 mila euro per SPESE CELLULARE oltre a 23 mila per SPESE TELEFONICHE, totale 63 mila euro in un anno.
Curiosi come siamo di capire che fine facciano i soldi pubblici, abbiamo verificato se per caso ci fosse stato un errore, ma in realtà anche l’anno prima (bilancio 2018) le cosiddette “SPESE CELLULARE” sono state pari a circa 37 mila euro mentre le “SPESE TELEFONICHE” circa 15 mila, per un totale di 52mila.
La domanda sorge spontanea e la rivolgiamo al nuovo CDA: di quali e quanti cellulari si è dotato il Cogesa, per dover registrare spese così alte? A chi erano e sono in uso le relative utenze?
Cosa vuol dire “spese cellulare“ distinte da “spese telefoniche”?
Perché 120 MILA EURO IN DUE ANNI è un bell’investimento, per chi gestisce la telefonia ovviamente, non per i contribuenti.
Al di là di ogni facile ironia sui telefoni bollenti -tanti sono i dubbi sulla condotta in questione sia da un punto di vista strettamente economico che della razionalità della scelta effettuata: perché acquistarli e non optare per un comodato d’uso gratuito in cambio dei relativi contratti con la rete d’interesse?– giova qui rilevare come ancora una volta questi enti sovraccomunali siano stati strumento di “spesa facile” per chi, in maniera spregiudicata, li ha gestiti fino al punto di produrre deficit di amministrazione corposi che ricadono sulle spalle degli ignari cittadini.
E purtroppo le cattive abitudini sembrano dure a morire anche con la nuova gestione (che d’altronde è frutto di accordi operati dagli stessi soggetti con l’aggiunta aquilana del sindaco Biondi), allorchè in prossimità delle ormai imminenti amministrative si rispolvera il “concorsificio” al COGESA mettendo in piedi il solito teatrino dei noti personaggi degli incontri/colloqui -su cui ci riserviamo di porre al Presidente altri interrogativi- con una tempistica perfetta in ordine alle ormai imminenti consultazioni elettorali: contratti a tempo determinato da giugno a settembre.
E questo nonostante la Corte dei Conti, che informeremo, rilevi come la società Cogesa sia sovradimensionata per numero di dipendenti rispetto a società di analoghe dimensioni e amministrata da un Consiglio di Amministrazione (tre membri) ridondante rispetto alla figura dell’Amministratore Unico previsto dalla normativa vigente.
In attesa di sapere dal Presidente Nicola Guerra se anch’egli intende “investire” i soldi dei contribuenti in telefoni e ancor prima di conoscere esattamente a cosa siano state realmente destinate somme così ingenti e a chi l’uso delle utenze, e quanto siano state e siano oggi, ci auguriamo che ad ottobre – periodo presumibile della rielezione della Amministrazione Comunale – ci sia una serena presa di coscienza di cosa abbiano rappresentato per questa città l’ Amministrazione uscente targata dall’ex assessore 35 delibere in cinque anni per interposta persona Casini, e una ferma presa di distanza da chi ha rappresentato metodi e pratiche che nulla hanno a che fare con l’interesse generale della collettività.
Il circolo Pd di Sulmona