“Esprimo la mia personale soddisfazione e quella del gruppo del Pd per l’approvazione al decreto Sostegni bis dell’emendamento, a mia prima firma, che prevede compensazioni per 100 milioni di euro ed un monitoraggio dei prezzi al fine di evitare speculazioni sull’andamento degli stessi per alcune materie prime nel settore delle costruzioni, come ferro e acciaio , abbinato ad un sistema di compensazioni e revisione degli stessi prezzi, con rivalutazioni, così come richiesto da categorie produttive e sindacati”. Così Stefania Pezzopane, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente della Camera subito dopo l’approvazione di un emendamento, a sua prima firma, riformulato dal governo, al decreto Sostegni Bis.. “E’ del tutto evidente – prosegue Pezzopane- che il settore dell’edilizia svolgerà un ruolo chiave nella ripresa economica dopo la pandemia e tale ripresa non può essere pregiudicata da ulteriori fattori esogeni come il forte rincaro dei prezzi di alcune materie prime per le costruzioni derivati dai mercati internazionali, ad iniziare dalla Cina, a cui si aggiungono aumenti generati dalle filiere di distribuzione interne. Con Il nostro emendamento, riformulato dal governo ed approvato dalla Commissione, frutto di un intenso dialogo con il governo, del nostro lavoro parlamentare con diversi atti di sindacato ispettivo e delle varie interlocuzioni con l’Ance, la Cna e i sindacati di categoria – conclude Pezzopane – si è messo un freno ad un aumento di oltre il 20% dei costi che avrebbe avuto delle ripercussioni molto negative sui cantieri e le opere del Super Bonus e quelle finanziate con il Pnrr, mettendone fortemente a rischio la continuità. Sono però davvero rammaricata che il comma 10 del mio emendamento riguardante la ricostruzione privata nelle aree terremotate non abbia avuto l’ok dal governo. È stato sottovalutato il problema. Su questo punto mi continuerò a battere come una leonessa. Perché lo sforzo andava fatto anche per la ricostruzione. Il governo, che ha dimostrato sensibilità nei confronti di un settore che è davvero trainante per l’intera economia del paese, dovrà ora comprendere che va fatto anche l’ulteriore passo per evitare un blocco dei cantieri della ricostruzione privata nelle aree terremotate”.