“Altro che primati positivi, l’Abruzzo continua a essere fanalino di coda delle regioni italiane nel rapporto tra vaccinati e totale della popolazione come denunciamo da giorni. Gli ultimi imbarazzanti dati ci arrivano dal Quotidiano Sanità, che a ieri, 25 febbraio, attestava all’1.58 per cento la percentuale abruzzese di persone che hanno completato il ciclo della vaccinazione anti covid. Riferito alla popolazione significa che poco più di 20.000 persone lo hanno ricevuto. È la percentuale più bassa d’Italia, altro che esempio e la ragione è una, e persino ammessa dall’esecutivo durante l’ultimo Consiglio regionale: da noi il piano di vaccinazione non c’è, gli uffici lo stanno scrivendo adesso, mentre i dati suoi contagi si presentano da terza ondata e mentre la vaccinazione è ovunque già partita. Cosa si è fatto in questi mesi?”, durissimo l’attacco del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
Incalza Paolucci l’esecutivo, anche a fronte della risposta avuta durante l’ultimo Consiglio regionale all’interrogazione presentata sull’argomento: “Nessuna delle nostre richieste è stata soddisfatta – sottolinea – eppure erano domande semplici, nette, che a questo punto della pandemia un esecutivo che governa avrebbe dovuto avere o, quantomeno, porsi. Invece: non sappiamo come si sta procedendo, nulla sull’esercito dei vaccinatori, sulle sedi, sui criteri, sui tempi, non sappiamo quanti centri vaccinali servono e quante persone si dovranno vaccinare ogni giorno, per arrivare a coprire il target del 70 per cento degli abruzzesi. Non sappiamo queste cose perché il piano che chiediamo da dicembre non solo non lo hanno fatto, come ha confermato l’assessore Verì nell’ultimo Consiglio rispondendo all’interrogazione, ma lo stanno predisponendo adesso, come ha detto e come hanno esplicitamente riferito anche gli uffici, da noi consultati, ammettendo che ci stanno lavorando in questi giorni! Mi chiedo, dunque, come facciamo ad arrivare all’obiettivo del 70 per cento di vaccinati se dopo un anno di emergenza e dopo mesi di attesa dei vaccini, non c’è ancora un piano per somministrarli e immunizzare la popolazione, per fare in modo che i contagi calino? In queste condizioni, come si fanno 2 milioni vaccinazioni in Abruzzo, 2 perché nei numeri del piano è necessario comprendere la seconda somministrazione, in quanto tempo, in quanti e quali giorni, con quale esercito di vaccinatori? Come risposta a questa domanda non si può dire che non arrivano i vaccini, come ha detto l’assessore in Consiglio.
Altro che Abruzzo a un passo dalla media nazionale, bisogna raccontarla giusta. Poi, a maggior ragione se ci si lamenta che abbiamo pochi vaccini (vedessero piuttosto di incidere diversamente in seno alla conferenza Stato-Regioni), con le dosi attuali la copertura doveva essere maggiore, invece, c’è una confusione assurda sul come si sta procedendo, chi si registra non sa quando viene chiamato, perché viene chiamato, in base a quale parametro, quando finisce la fase 1, a che punto siamo con la vaccinazione degli ultra 80enni: dubbi tali che meriterebbero risposte in un Consiglio straordinario ad hoc o in una speciale seduta della V Commissione.
Sul piano di uscita dalla pandemia, perché è questo di cui si tratta, dobbiamo essere seri, dobbiamo sapere cosa riferire alla comunità che ci chiede informazioni. Invece siamo persi ancora nella fase 1, con ultra 80enni che non sono ancora tutti vaccinati, visto che molti, peraltro in strutture sanitarie, non sono stati raggiunti; non sappiamo quando comincerà la seconda fase 2 e c’è un piano regionale tutto da scrivere, questo è l’Abruzzo senza governance, come purtroppo era prevedibile”.