Sulla scomparsa di Franco Marini la presidente del PD Abruzzo Manola Di Pasquale dichiara: “Piango l’amico. Piango il compagno di credo politico. Piango la guida morale. Piango l’abruzzese che ha saputo spendere la sua vita per il bene del nostro Paese. La scomparsa di Franco Marini è per me un lutto personale, Un dolore intimo, che va oltre, ben oltre quello di chi sa di aver avuto la fortuna di incontrare, nel suo percorso politico, uno di quegli uomini che scrivono la storia, e non si limitano a viverla. Franco Marini era un mio amico, un politico illuminato. Non saprei, in questi momenti, ricordare quante volte ho avuto modo di trovare in lui le risposte, le indicazioni, le giuste interpretazioni, le letture più autentiche di un vivere la politica che non è mai stato interessato, se non al più alto dei valori, quello del bene comune . Era stato tra i fondatori del Partito Democratico, ma sarebbe riduttivo indicarne i ruoli e i meriti, mi piace ricordare solo quanto si sia speso, nel sindacato prima e in politica poi, nella difesa dei lavoratori, quelli che senza di lui non avrebbero avuto voce, quelli che senza di lui non avrebbero visti riconosciuti i loro diritti. Senza di lui, questo sarebbe un Paese più ingiusto. Piango Franco Marini, l’amico che seppe trovare sempre, anche tra i mille impegni delle sue molteplici attività, il tempo per aiutarci a costruire quell’idea della politica che anima e sempre animerà il mio agire. Grazie, Franco. Grazie da Italiana, da abruzzese, da esponente del Pd. Addio, amico perbene”.
Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale: “Con Marini scompare un grande abruzzese, un nome che ha fatto storia per essere stato a servizio del sindacato, della politica e dello Stato nella sua lunga parabola professionale e personale. Per quanti in questi anni sono cresciuti facendo politica e amministrando la cosa pubblica, è stato un interlocutore prezioso e un riferimento importante, sempre disponibile e attento. Perdiamo un esponente di primissimo piano di una classe prestigiosa di dirigenti e di maestri. Il suo Abruzzo, sia quello delle origini in cui amava tornare, che quello della politica e dell’impegno civile, gli deve molto”.
La deputata Stefania Pezzopane: “Era andato via giovanissimo dalla sua terra amatissima, da San Pio delle Camere in Provincia dell’Aquila per cercare lavoro e futuro nella capitale. La sua intelligenza e la sua tenacia lo hanno portato a successi e traguardi incredibili. Sindacalista ha lottato per i diritti dei lavoratori e da parlamentare, ministro del lavoro e Presidente del senato è sempre stato un promotore di modernità e di libertà. Non ha mai dimenticato la sua terra, a cui era legato da una forza antica. Vicino ai lavoratori e agli amministratori, orgoglioso alpino sempre in marcia per le strade d’Abruzzo. Lui guardava sempre oltre, giovane nei suoi 87 anni. Avevo gioito perché aveva superato anche il COVID ed ora piango invece la sua perdita. Addio, caro Franco, riposa in pace tra gli angeli. Qui noi tutti ti vogliamo un gran bene e serberemo un ricordo perenne dei tuoi insegnamenti”.
Il senatore Luciano D’Alfonso: “Franco Marini entra nella memoria collettiva di tutti gli Italiani! Ho conosciuto Franco Marini nel settembre del 1989 a Saint Vincent, durante l’appuntamento annuale di Forze Nuove, organizzato da Carlo Donat Cattin.
Presentammo Franco Marini in Abruzzo per una stagione politica segnata dalle idee e dal riformismo realizzatore, con alcuni abruzzesi combattivi, perché capaci di capire i segni dei tempi nuovi, che vale la pena ricordare individualmente, poiché loro hanno saputo aiutarlo! Massimo Cipollone di Lanciano, Enrico Cherubini di L’Aquila, Michelangelo Ciancaglini di Chieti e non solo, Pietro Iacobitti della Cisl, Raimondo Pascale di San Salvo, Luigi Fusco della Cisl, Luigi di Giamberardino della Cisl, Franco Zugaro di Pescara, Guerino Maione di Vicoli e alcuni altri. Loro hanno permesso all’Abruzzo di accogliere Franco Marini politico. Tenemmo un convegno nazionale a Pescara sul tema ‘Statuti Comunali? il ritorno del cittadino’. Ricordo ancora la partecipazione popolare straordinaria, incontenibile. Tra gli altri, voglio riportare la presenza competentissima del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Industria del tempo, Goffredo Zaccardi. Franco Marini tenne le conclusioni e sancimmo così l’inizio della sua presenza politica in Abruzzo. La sera del convegno andammo tutti alle falde della Majella pescarese, presso il Ristorante la Noce. Marini non eguagliò Remo Gaspari sul piano realizzativo, ma consegnò porzioni rilevanti di protagonismo istituzionale a tanti giovani amministratori di allora. Personalmente cominciai allora ad imparare l’arte del ‘tiro alla fune’ con i Poteri dello Stato, per portare a casa soluzioni e risoluzioni. Iniziammo allora ad assumere ruoli crescenti nella Pubblica Amministrazione, imparandone il dialetto, apprendendone i segreti, facendo luce sulle pigrizie, conoscendone le emergenze, studiando le priorità da affrontare. Franco Marini non è stato mai nasconditore delle sue relazioni importantissime, intervenute anche per la sua vita precedente di Segretario Generale di un Sindacato riformista, ma ha sempre coltivato la condivisione e l’educativa attività della “intruduzione accreditante” dei volenterosi e dei premurosi, che sul territorio realizzavano la decisione pubblica. Mi ricordo la piena disponibilità del suo Ufficio Politico nazionale a favore di tutte le nostre istanze. Franco Marini aveva due coordinate fondamentali. La Dottrina Sociale della Chiesa, a dimostrazione che il mercato senza il ruolo regolatore e distributore dello Stato non è capace di insediare la Comunità delle Persone, titolari di diritti, doveri e dignità. La Democrazia Italiana è un cammino continuo, difficile, che va aiutato dallo sforzo di tutti, assumendo la Politica come la sorgente delle iniziative per il futuro. La gestione del potere, senza le idee innovative, senza la cintura del dubbio, senza la capienza politica per il Futuro, porta all’esaurimento della Democrazia. Aveva grandissimo rispetto per il dettato costituzionale riguardante la funzione nazionale dei Partiti Politici. Franco Marini con il suo viaggio verso le terre della pace eterna ci ricorda che la decisione pubblica ha bisogno di patrimonio riflessivo, di attrezzatura esperienziale, di bagagli conoscitivi per coltivare la congiunzione tra la parte e l’intero, tra ciò che appare oggi e ciò che serve domani. Franco grazie per come hai accompagnato l’Abruzzo e coniugato al singolare i poteri dell’Italia e le ambizioni dei territori abruzzesi. Stringo la mano ai tuoi famigliari e ai tuoi numerosissimi amici, presenti ovunque il cattolicesimo democratico abbia generato attività”.