Il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina dichiara: “Il Presidente Marsilio raccolga l’invito del Ministro Boccia e torni ad uno spirito di leale collaborazione con il Governo. Il TAR si è pronunciato e gli ha dimostrato di avere torto. Ora finiamola qua. Marsilio torni a fare il Presidente degli abruzzesi e non della Meloni. Torni a vivere, se non fisicamente, almeno con la testa ed il cuore in Abruzzo. Lo faccia per la durata dell’emergenza sanitaria, di fronte a cittadini che hanno il sacrosanto diritto ad istituzioni che collaborano ogni minuto e che non facciano tra loro polemiche sterili. Quando l’emergenza sarà finita potrà tornare allo sport dello scaricabarile con effetti meno nefasti per i nostri concittadini”.
Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale: “Al posto di continuare ad alimentare lo scontro istituzionale, Marsilio riparta dall’accordo che ha poi violato, affinché l’Abruzzo esca prima di Natale dalle restrizioni, facendo scattare i 14 giorni previsti della zona arancione da mercoledì 9 dicembre. Quando Marsilio ha interloquito con il Governo, sapeva bene che l’Abruzzo sarebbe potuto uscire mercoledì dalla zona rossa, perché doveva fare i 21 giorni previsti, come avevano fatto tutte le altre regioni, anche le 14 di centrodestra – illustra Paolucci – Quando ha scelto di infilare l’Abruzzo in zona rossa sapeva benissimo che come per tutte le altre regioni italiane il periodo di restrizioni collegato sarebbe stato di 21 giorni e non 19. Tanto è vero che il governo aveva riconosciuto i 4 giorni di anticipo dell’ordinanza di Marsilio rispetto a quelle del Ministro della Salute, proprio perché si arriva il giorno 9 dicembre ai 21 giorni stabiliti. Così come oggi siamo tutti a conoscenza che ne occorrono altri 14 di zona arancione per tornare alla zona gialla. La sua ordinanza, che di fatto accorciava la zona rossa da 21 giorni a 19 era chiaramente illegittima, anche perché in nessuna regione d’Italia si è verificato, né si poteva verificare, un trattamento diverso. Di questo passo sta imprigionando l’Abruzzo nelle restrizioni fino al 27 dicembre, giorno in cui dovrebbe finire la permanenza in area arancione che, a seguito dell’ordinanza cassata dal Tar, scatterebbe da domenica. Per questo è importante che Marsilio torni all’interlocuzione con il Governo e la smetta di trasformare l’Abruzzo in una comunità da strumentalizzare politicamente. Se lo farà, sono certo che troverà una possibilità, ma deve percorrerla per non relegare l’Abruzzo in un confino che non merita. È il minimo, visto che le leggi che promulga vengono impugnate perché illegittime e dannose per il territorio, così l’ultima in ordine di tempo la n. 29/2020. Le ordinanze che firma per anticipare provvedimenti governativi vengono bocciate dal TAR. L’Abruzzo che lui governa aspetta ancora i fondi per le zone rosse del primo lockdown, i ristori per imprese e partite iva, i vaccini contro l’influenza e grazie alle bravate di Marsilio oggi torna l’unica regione in zona rossa d’Italia. A due settimane da Natale. Lasci perdere la propaganda e faccia l’amministratore”.