“Siamo al 9 settembre e il Comune di Pescara non ha ancora approntato l’avviso pubblico per il rimborso dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021, per la totale latitanza della Regione Abruzzo sull’argomento”, avverte il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli.
Fino allo scorso anno, i primi giorni di settembre, i Comuni e tra questi anche Pescara, procedevano al rimborso delle spese per i testi a beneficio delle famiglie con Isee non supiore a 15,493,71 euro. “Questo avveniva anche se la Regione in seguito, con qualche mese di ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico, effettuava con delibera di Giunta la ripartizione delle somme provenienti dal Governo su base comunale – illustra Blasioli – I Comuni infatti decidevano di anticipare delle somme o di utilizzare quelle avanzate dal contributo statale dell’anno precedente, il tutto per agevolare gli aventi diritto, perché si tratta infatti di famiglie che hanno serie difficoltà economiche. Nonostante le risorse siano certe, tutto tace: nell’anno del Covid il Governo con decreto del ministero dell’Istruzione risalente al 20 maggio scorso ha già attribuito alla Regione Abruzzo la somma di 2.010.141 e la città di Pescara, come ogni anno ha dei residui cospicui per coprire parte delle richieste che arriveranno per l’anno 2020/2021. Le ragioni di questo ritardo sono da attribuire alla Regione Abruzzo che già dal maggio poteva procedere con la ripartizione delle somme ai Comuni e con l’indicazione dei criteri per accedere al rimborso totale o parziale dei libri di testo, ma ad oggi non lo ha fatto e non ha consentito ai Comuni di utilizzare le somme residue. Tutto bloccato, insomma.
Con la pandemia c’era da aspettarsi una premura diversa sui tempi delle procedure, invece il Comune di Pescara e tanti altri enti sono costretti a scontrarsi con la lentezza e l’insipienza della Giunta regionale che, seppure politicamente amica, non solo ritarda ma addirittura blocca i Comuni virtuosi che vorrebbero anticipare le somme necessarie, salvo riprenderle tra qualche mese. Eppure si tratta di problemi che investono la comunità, quella in maggiore sofferenza, che dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni di chi governa, ma che, finite le campagne elettorali, sconta sempre il duro confronto della realtà di chi per farsi eleggere promette, ma poi, una volta classe dirigente, alle prese con la realtà, non sa dove mettere le mani”.