“Con un durissimo comunicato stampa, un vasto schieramento di forze economiche, sociali e sindacali annuncia lo stato di mobilitazione, accusando il Governo regionale di essere ostinatamente chiuso al confronto”: inizia così la dichiarazione di Michele Fina e Daniele Marinelli, segretario e responsabile economia e lavoro del Partito Democratico abruzzese.
Fina e Marinelli proseguono: “Dopo il provvedimento varato ieri dall’Emiciclo – nei confronti del quale il Partito Democratico si è astenuto per senso di responsabilità, contribuendo a migliorarne i contenuti pur mantenendo un giudizio complessivamente molto critico – la quasi totalità delle sigle sindacali, dell’impresa, del commercio, dell’agricoltura e dei servizi torna ad attaccare pesantemente la Regione. È l’ennesima mancata occasione di confronto, dimostrazione di un atteggiamento pregiudiziale che ha ormai causato la sostanziale rottura delle relazioni tra Governo regionale e parti sociali, nonostante queste ultime abbiano offerto in più di un’occasione leale collaborazione. La maggioranza di Marsilio, probabilmente stanca di arrivare ultima – come è accaduto sulla cassa integrazione in deroga e sull’utilizzo dei fondi europei – questa volta fa segnare un primato indiscusso. L’Abruzzo è la prima Regione in Italia, dall’inizio del lockdown, in cui le forze economiche e sociali, compattamente, sono costrette a proclamare uno stato di agitazione, dopo aver incassato pugni nello stomaco fin dalle prime battute della crisi. Il copione confezionato a Roma da Lega e Fratelli d’Italia non prevede evidentemente alcun ruolo per coloro che rappresentano migliaia di lavoratori, imprese e associazioni che stanno vivendo con ansia e preoccupazione questa fase difficilissima. Ancora una volta, su questo altare ideologico, vengono sacrificati gli interessi delle cittadine e dei cittadini dell’Abruzzo: per questo bene hanno fatto i rappresentanti delle forze sociali ed economiche a dare un segnale fortissimo. Il Partito Democratico abruzzese in queste settimane ha tenuto vivo e rafforzato il confronto con il mondo del lavoro, delle imprese e del terzo settore, nella consapevolezza che il dialogo sia in ogni caso un fatto apprezzabile ma rappresenti in questo momento storico un obiettivo imprescindibile. Il decreto rilancio è stato partorito in un confronto serrato tra Governo nazionale e rappresentanze sociali ed economiche. Perché in un momento difficile il paese si unisce e lavora insieme. Esprimiamo dunque massima solidarietà e appoggio per questa durissima presa di posizione, di cui comprendiamo molto bene le ragioni e gli obiettivi. È l’ennesima pessima figura per la nostra Regione, oltre che la conferma di quanto questa maggioranza sia totalmente indifferente nei confronti dei problemi che affliggono l’Abruzzo”.