“Sulle riaperture delle attività ci stiamo muovendo in un quadro ampio e complesso di misure che dovrà essere progressivamente implementato. I provvedimenti che abbiamo adottato fin dall’inizio dell’emergenza e quelli in corso di definizione devono consentire il ripristino delle condizioni di sicurezza. Conciliando le esigenze della prevenzione del rischio sanitario con quelle dell’efficienza produttiva e della convenienza delle attività e delle imprese a riaprire”: lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel corso di un incontro che si è svolto sulla piattaforma zoom (in allegato l’immagine) con il gruppo di coordinamento politico del Partito Democratico abruzzese.
Guerini ha commentato i contenuti del decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri e il dibattito aperto sull’efficacia e sulla rapidità di intervento di alcune misure di sostegno economico e sociale, già varate nelle settimane scorse: “Le risorse che destineremo devono essere in grado di aderire alle situazioni e ai bisogni concreti. Un prossimo decreto affronterà il tema delle semplificazioni, ma già nel provvedimento di ieri sono contenute iniziative importanti, come l’accordo con le Regioni sulla cassa integrazione in deroga e quelle che riguardano la liquidità alle imprese”.
Per i prossimi passi ha citato la necessità di inquadrare i settori su cui puntare e investire per il rilancio del sistema, come l’automotive, e ribadito anche i risultati sul fronte dei diritti con le scelte sulla regolarizzazione dei migranti. In generale, il ministro ha sottolineato come l’Italia sia stata la prima tra le democrazie liberali a dovere affrontare la sfida della pandemia, “che non è ancora conclusa, e si racchiude nel necessario equilibrio tra la salvaguardia della salute e i diritti dei cittadini”. Guerini ha citato in questo senso anche elementi “sensibili” come “la trasparenza di comunicazione dei dati anche a livello internazionale”.
Tra gli interventi che hanno preceduto quello del ministro Guerini, il senatore Luciano D’Alfonso che ha sottolineato che “non sarebbero stati stanziati ottanta miliardi in sessanta giorni senza consapevolezza e capacità di iniziativa, ma le risorse non sono tutto. Dobbiamo continuare a investire sulla capacità del potere pubblico di reagire, vanno ripensate la spesa e la decisione pubblica, la definizione di ricchezza, la priorità degli investimenti. Occorre un pensiero politico lungo”. Per il segretario regionale del Pd Michele Fina “c’è una sfida geopolitica che riguarda la collocazione del nostro paese, la forza degli organismi internazionali e soprattutto la nuova Europa; non un continente dell’austerità, tanto meno del debito sulle spalle delle future generazioni ma Stati Uniti dalla solidarietà e da un peculiare modello di sviluppo. In questo spirito sarà utile anche intervenire presto sul rapporto tra Stato e Regioni e sulle storture del Titolo V della Costituzione”.