Venerdì 8 maggio dalle 16 si terrà in diretta Facebook sulla pagina del Partito Democratico regionale “Discriminazioni di genere e body shaming sul web”, l’evento delle Democratiche e del Pd abruzzesi a cui parteciperà la deputata del Pd Laura Boldrini.
“L’iniziativa – spiega la deputata Stefania Pezzopane – nasce da una riflessione e da una mobilitazione delle deputate Pd. Più volte in Parlamento abbiamo affrontato questi temi, promuovendo anche nuove norme e maggiore punibilità. Ma la battaglia è culturale. In questi mesi il web è diventato uno dei principali strumenti di comunicazione ma sono aumentati anche i fenomeni di degrado in rete con aggressioni e attività di vero e proprio stalking. Si riscontra uno speciale accanimento sulle donne che hanno visibilità e ricoprono ruoli politici. Quanto accaduto di recente alla giornalista Botteri è solo uno degli ultimi casi eclatanti di odio sul web, che noi vogliamo combattere. Laura Boldrini è stata vittima di ignobili atti sul web ma è allo stesso tempo una parlamentare molto attiva per quanto riguarda la reazione culturale e legislativa verso questi fenomeni. Insieme, alla Camera, abbiamo lavorato a diversi provvedimenti”.
Il segretario del Pd Abruzzo Michele Fina sottolinea che “le violenze di ogni tipo contro le donne, così come quelle contro le minoranze, sono il principale indicatore della regressione civile del nostro tempo. E’ ora che ne prendiamo tutti profonda consapevolezza, agendo con decisione di conseguenza. Questo il senso delle tante iniziative che, grazie alle democratiche abruzzesi, abbiamo promosso, promuoviamo e continueremo sempre più a promuovere. Perché il rischio è che la doverosa attenzione che si riserva, nelle fasi di crisi come quella che stiamo attraversando, a tematiche economiche e sociali renda il terreno meno sorvegliato e quindi più fertile per quanto riguarda la violenza di genere, compresa quella che si compie sul web. Ad esempio, nei giorni la segretaria del nostro partito all’Aquila, Emanuela Di Giovambattista, ha subito un attacco, tanto più grave perché vi è stata coinvolta una figura istituzionale di rilievo. Dalle istituzioni e dei partiti deve arrivare esattamente il messaggio opposto: che contro la violenza e le discriminazioni di genere la lotta sarà sempre senza quartiere”.