Il problema di quest’opera non era la fattibilità o meno – quella è nota almeno dal 22 novembre 2017, quando l’ex presidente della Regione Luciano D’Alfonso la comunicò al Consiglio regionale – ma la fonte dei finanziamenti per la sua realizzazione: ricordiamo infatti che l’estate scorsa il ministro Salvini ha tagliato 1 miliardo 465 milioni di euro del PNRR dedicati a questa infrastruttura.
Oggi la premier viene a dirci che l’opera si farà con i soldi del FSC-Fondo di sviluppo e coesione. Dunque le risorse perdute del PNRR non vengono compensate in alcun modo, e questo è grave. Significa che altre opere che si potevano fare con le risorse del FSC verranno tagliate per finanziare il raddoppio della Roma-Pescara.
Inoltre, al centrodestra che leva alti peana per l’accordo col governo sui fondi europei, vorrei ricordare che tale firma giunge a distanza di tre anni dall’inizio del ciclo di programmazione 2021-2027. Questo ritardo si tradurrà in opere da fare in estrema fretta, con lo spettro del definanziamento dietro l’angolo (come già accaduto con i fondi del PNRR tagliati), e a causa di questo fattore ne risentirà la qualità dei progetti.
Oggi Meloni e Marsilio hanno messo nero su bianco il fallimento delle proprie politiche. C’è solo da augurarsi che vadano presto a casa.
Daniele Marinelli, segretario regionale del PD Abruzzo