“Purtroppo piove sul bagnato. È evidente ormai a tutti che per l’Abruzzo esiste in tutta la sua gravità una questione infrastrutture. Prenderne atto desta amarezza, tanto più che la fase storica di crescenti investimenti pubblici potrebbe al contrario segnare un’inversione di rotta, consentire cioè alla nostra regione di operare per ridurre i divari e adeguare dotazioni che sono insufficienti e obsolete”: lo dichiara Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo.
D’Amico prosegue: “Da ultimo mi riferisco al definanziamento, portato alla luce da Cgil e Uil, dell’alta velocità adriatica a beneficio di una linea settentrionale. Sappiamo noi abruzzesi quanto quella linea, in palese ritardo rispetto alla tirrenica, avrebbe bisogno di interventi di miglioramento, per giunta in un contesto nel quale la nostra regione è in termine di servizio già penalizzata rispetto ad esempio ai vicini marchigiani. Così come sappiamo che i cantieri sull’A14 sono un terribile fardello per la qualità della vita e la competitività, e che la velocizzazione del collegamento ferroviario tra Roma e Pescara è vitale per le nostre prospettive. Eppure anche in questi due casi riceviamo notizie rispettivamente di un prolungamento di anni dei lavori, e per la ferrovia di un brutale definanziamento. Una protesta istituzionale dei nostri vertici regionali, ai massimi livelli, va assolutamente e senza indugio promossa. L’Abruzzo non può e non deve essere la Cenerentola del Paese”.