Non va bene che la stabilizzazione dei precari della ASL1 proceda a singhiozzo, con incertezze e ritardi, senza eguali garanzie per tutti, generando una confusione e una discriminazione non degne di una istituzione la cui missione è operare per il diritto alla salute dei cittadini e per il diritto al lavoro dei suoi dipendenti. L’enfasi e la tranquillizzazione espresse dalla Direzione Generale dell’Azienda sono fuori luogo. Certo che il Dipartimento Medico sta procedendo alla riorganizzazione delle attività e all’efficientamento delle risorse umane! Il dott. Grimaldi è una garanzia di professionalità e capacità organizzativa: lo sappiamo bene e lo ringraziamo. Ma il problema non si risolve completamente se non vengono considerate e re-internalizzate le altre competenze che da troppo tempo operano in condizioni di incertezza e precarietà. Parlo del personale amministrativo e dei dipendenti della RSA di Montereale che lavorano in somministrazione o con cooperative in convenzione con la ASL per assistere gli anziani o i pazienti con problemi di salute mentale. L’intera questione – che riguarda TUTTI i lavoratori e le lavoratrici precarie – è stata più volte sollevata, fino ad arrivare all’attenzione della Conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale. Purtroppo, però, gli impegni presi in quella sede sono stati disattesi e, ad oggi, ancora non viene convocato l’auspicato incontro tra il management della ASL1 e le organizzazioni sindacali. Se il Direttore Romano non vuole farlo, sia l’Assessore regionale Verì ad assumersi questo compito: promuova il confronto necessario per definire modalità, scadenze, procedure e tempi amministrativi in modo da rispettare i diritti degli operatori sanitari e promuovere un rafforzamento della pianta organica e dei servizi sanitari per l’ospedale e la medicina territoriale. Per noi la salute dei cittadini resta l’obiettivo più importante di tutti.
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci