In un momento di così grave preoccupazione per l’emergenza sanitaria in corso, ci è sembrato opportuno che la politica “tout court” facesse un passo indietro, sospendendo  valutazioni e giudizi sull’operato delle Istituzioni ad ogni livello.

E, dunque,  a cominciare dalla passeggiata della Sindaca diffusa via social con tanto di codazzo della polizia municipale, ci eravamo ripromessi di non commentare sulle tante manchevolezze evidenziate nella circostanza, proprio per quello spirito di solidarietà da anteporre ad ogni altra considerazione.

Ma a seguire, abbiamo assistito nell’ordine:

– allo “spot” sulla predisposizione dell’unico posto letto di terapia intensiva presso l’ospedale cittadino, per altri versi carente di tutto;

– alla richiesta spropositata dell’intervento dell’esercito per contenere, se non eliminare, le passeggiate ed attività sportive sulle strade di campagna della città;

– all’impegno solenne che l’ospedale di Sulmona mai sarebbe stato “centro covid” per poi essere sede di ricovero di contagiati smistati da altri ospedali regionali;

– all’altro solenne impegno che, entro mercoledì di questa settimana, i ricoverati da contagio del virus sarebbero stati trasferiti da Sulmona;

– e, ciliegina sulla torta, che alla clinica S. Raffaele era “tutto sotto controllo”.

Continuare a tacere, a questo punto, soprattutto dopo quello che si sta verificando alla Clinica con un focolaio d’infezione conclamato, significherebbe rendersi complici di una macchina politico-amministrativa colpevolmente in ritardo su tutto l’immaginabile.

Normalmente – ma a maggior ragione in circostanze eccezionali – è necessario che chi è preposto alla cura della Cosa Pubblica debba essere dotato, per una efficace tutela dell’interesse generale, di una leadership chiara, consapevole. Una “leadership emotiva” come viene comunemente definita che si dovrebbe tradurre in “Autoconsapevolezza. Consapevolezza sociale. Gestione del sé. Gestione delle relazioni”.

L’analisi dei comportamenti fin qui mostrati dal Primo Cittadino fanno sorgere seri dubbi al riguardo. L’impressione che se ne è ricavata (non necessariamente in modo consapevole da parte di chi li ha messi in atto) è stata quella di una facile, demagogica occasione di propaganda, piuttosto che  di reale comprensione degli eventi che si  stanno verificando e, di conseguenza, delle misure da adottare. Misure che avrebbero dovuto essere improntate a mostrare, anche dal punto di vista della comunicazione, “empatia, consapevolezza organizzativa, stile di comando coinvolgente, influenza, gestione dei conflitti, lavoro di squadra e collaborazione”. Qualità imprescindibili per chi ha responsabilità a così alto livello.

Celebrare la predisposizione di un solo posto letto in terapia intensiva per pazienti “Covid” che senso ha avuto? Non è stato forse quello il varco attraverso il quale si è dato modo alle Autorità sanitarie regionali di introdursi per destinare al nostro nosocomio altri pazienti contagiati, dopo il primo? Non è forse vero che, a quel punto, obiettare che non esistevano le condizioni di sicurezza necessarie per essere centro covid, avrebbe dovuto essere dovere imprescindibile del primo cittadino, chiedendone immediatamente la cessazione? E una volta riconosciuta, sia pure in ritardo, questa condizione, perché non si è provveduto al trasferimento di quei ricoverati come promesso e dichiarato solennemente dalla Sindaca? “Il tutto sotto controllo al S. Raffaele” non è stato una colpevole leggerezza dovuta ad una assoluta inconsapevolezza della reale situazione che già da giorni si andava delineando in quella struttura?

L’assurda quanto incomprensibile scomparsa del Consiglio Comunale che non è stato messo in grado di operare neanche on line, come è avvenuto praticamente in tutta Italia, per la necessaria attività di controllo e proposta d’intervento da parte dei suoi componenti, a chi dobbiamo imputarla? Dobbiamo rivolgerci a “Chi l’ha visto” per avere notizie della Presidente del Consiglio?

Ecco, abbiamo vissuto tutti la defatigante ultima crisi di Giunta, quando con un colpo di teatro degno del miglior illusionista, questa Sindaca è riuscita ancora una volta a rimanere in sella contro ogni evidenza di un percorso politico-amministrativo giunto a fine corsa.

La domanda finale è: ne è valsa la pena? E’ stata la scelta giusta per l’interesse di questa comunità?

 

 

Il Segretario  del circolo PD di Sulmona

Franco Casciani

 

Il Presidente Del Circolo PD di Sulmona

Teresa Nannarone