“Trattasi di delirio di onnipotenza: non c’è altro modo per definire la rivendicazione del presidente della Regione sulla legge per l’economia regionale, che la definisce lungamente discussa in tutto l’Abruzzo, al vaglio di parti sociali e opposizione, una lezione di democrazia. La legge, oltre a essere del tutto inefficace, è stata redatta in presuntuoso arroccamento, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, a dispetto di una propaganda che lascia il tempo che trova”: la dichiarazione è dei rappresentanti istituzionali del Partito Democratico abruzzese, i consiglieri regionali Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani e i parlamentari Luciano D’Alfonso e Stefania Pezzopane.
I parlamentari e i consiglieri regionali proseguono: “Oggi stesso, del resto, i sindacati confederali in Abruzzo – ad essi, per l’atteggiamento di responsabilità nei momenti più delicati, e oggi per le parole necessarie, va il nostro sostegno – bocciano la legge, sottolineano il mancato coinvolgimento e infine denunciano la cosiddetta pace legale con le imprese, che rischia di nascondere un vero e proprio condono a tutto danno della Regione e quindi della collettività degli abruzzesi”.
L’approccio della maggioranza e del governo regionale, spiegano i rappresentanti istituzionali del Pd, “al di fuori delle parole che gonfiano o che nascondono, stride terribilmente con quella che riteniamo più di tutte una priorità, ovvero il necessario sostegno delle fasce più deboli della popolazione. A confermare una volta di più l’atteggiamento di un governo e di una maggioranza regionali che predicano bene e razzolano male, dicono di stare accanto ai più deboli e poi fanno gli interessi dei privilegiati, c’è la scelta di respingere alcune proposte del Pd, di puro buon senso, una che prevedeva di raccogliere oltre un milione di euro grazie alla soppressione di alcuni incarichi inutili, come ad esempio la nomina dell’ulteriore membro alla Corte dei Conti, da destinare all’incremento delle risorse date in dotazione dal governo per sostenere la possibilità di approvvigionamento alimentare delle famiglie più in difficoltà, un’altra la sospensione degli abbonamenti del trasporto pubblico regionale. Sono solo alcuni esempi, perché la legge è lacunosa ovunque: non dispone di risorse e non snellisce le procedure, che sono i veri nodi”. I due emendamenti citati hanno come primo firmatario Dino Pepe.
I consiglieri regionali e i parlamentari del Pd concludono: “Oggi, con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che rivendica non si sa bene cosa, giocando ambiguamente con bugie e mezze verità, l’evidenza demolisce il triste gioco del governo di Marco Marsilio. Dissolta la propaganda, rimane solo la triste storia di un’incapacità che tragicamente saranno gli abruzzesi a scontare”.