“La Regione sbatte in faccia agli abruzzesi anche la porta chiusa dei bonus edilizi, rinunciando a prendere posizione e ad attivare iniziative a vantaggio delle tante famiglie e imprese che hanno fatto ricorso alla misura e che oggi rischiano di pagare carissima questa scelta e questo solo per venire come al solito in soccorso al governo Meloni. Marsilio e la sua maggioranza bocciano il nostro documento e rinunciano a farsi carico dei problemi degli abruzzesi, lasciati soli anche stavolta nella giungla causata dal decreto con cui il Governo ha posto lo stop ai meccanismi a supporto dei vari strumenti”, il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci e il consigliere Pierpaolo Pietrucci sulla bocciatura della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e dai gruppi di centrosinistra al Consiglio straordinario di oggi sul tema.
“Un no secco alle nostre richieste e nessuna proposta alternativa, né azione da parte dell’Abruzzo a favore di chi vive l’incertezza causata dal decreto – così i due consiglieri – Purtroppo dobbiamo prendere atto, dopo aver assistito alla vera e propria opposizione di Marsilio ai governi precedenti, che nemmeno il rapporto di continuità politica fra il presidente della Regione e il presidente del Consiglio è proficuo per l’Abruzzo e per gli atti dell’Ente che guida, visto che il Governo regionale ha prodotto un’iniziativa legislativa che 12 ore dopo è stata bloccata dal Consiglio dei Ministri con l’emanazione del decreto. Con il no di oggi Marsilio conferma di essere il militante del partito di Governo, ma non il garante degli abruzzesi interessati dallo stop, che secondo i dati Enea sono decine di migliaia solo sul superbonus 110%, con10mila cantieri; né quello di un comparto bloccato, con oltre due miliardi di euro di lavori. A tutti costoro vanno aggiunti le migliaia di altri che hanno avviato: ristrutturazioni, ecobonus, super ecobonus, sisma bonus, bonus verde, bonus facciate, bonus mobili. Quello che è successo oggi ci dice chiaramente e per l’ennesima volta che Marsilio perde l’occasione di stare con la gente e sceglie di essere l’uomo di Fratelli d’Italia e non il presidente degli abruzzesi.
Marsilio ha detto che il Governo, di cui ritiene di essere un interlocutore privilegiato, avrebbe mostrato segni di apertura alle istanze dei territori: lo “sfidiamo sul sagrato” a sollecitare per le prossime settimane le risposte che chiedono ANCE, CNA e altre sigle di categoria e sindacali, perché le imprese che oggi sono già ai minimi termini, da qui a un mese non avranno più resistenza economico-finanziaria, entreranno nel tunnel dei licenziamenti e poi in quello senza uscita del fallimento, da cui devono essere preservate”.