Si sta consumando in queste ore una nuova, ennesima, gravissima scelta fatta senza conoscenza dei dati, senza condivisione istituzionale, senza programmazione amministrativa.
Come se stessero mostrando le bibliche Tavole della Legge il Presidente Marsilio e il Sindaco di Pescara Masci ieri si sono fatti fotografare mostrando il Protocollo d’intesa per realizzare a Pescara la sede unica della Regione.
Non c’è bisogno di sottolineare, in questa come in altre occasioni, la sudditanza omertosa e complice degli amministratori aquilani di destra eletti in Regione. In primis l’assessore al bilancio Liris che prossimamente verrà “assunto” al Senato e lascerà la Regione completamente sbilanciata verso Pescara: dalle operazioni sulla sanità e sul Covid Hospital, alla sede pescarese del Soccorso Alpino Abruzzese, all’inesorabile spostamento della gran parte degli uffici della Regione nel capoluogo adriatico.
Mi chiedo – e tutti avrebbero dovuto farlo prima di ogni decisione – se è stata fatta una ricognizione complessiva delle necessità, del patrimonio pubblico, dell’insieme delle sedi e delle strutture in affitto che la Regione utilizza non solo a Pescara, ma all’Aquila e nelle altre città abruzzesi.
C’è un piano di razionalizzazione delle risorse immobiliari?
C’è una strategia per accorpare le sedi, potenziare l’infrastrutturazione digitale, investire sullo smart working, fare in modo che il personale regionale possa lavorare in sinergia e garantire il front office con il pubblico nella gestione di servizi che richiedono il rapporto diretto con l’utenza?
Si è fatto un cronoprogramma anche a lungo termine, si è programmata una gerarchia degli interventi, esiste un documento da consultare per capire come è giusto muoversi?
Oppure dobbiamo fidarci a occhi chiusi delle decisioni improvvisate e solitarie di Marsilio e delle pressioni che subisce?
Attendo una risposta organica, articolata e complessiva. Le scelte fatte e comunicate su Facebook vanno bene per una festa di compleanno, non per governare una Regione, spendere milioni di risorse pubbliche, rispondere alle esigenze dei cittadini.
Mi auguro che la Corte dei Conti ponga sotto la sua lente queste scelte che – fatte con l’idea di risparmiare – possono finire per costare caro a cittadini abruzzesi che non hanno colpa se non – per molti, ma non per tutti – quella di aver dato “pieni poteri” a un romano del tutto estraneo alla storia e al futuro dell’Abruzzo.
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci