L’Abruzzo incamera ogni anno 14,8 miliardi grazie alle entrate fiscali e ne spende 18,6 per i servizi che fornisce. La differenza – pari a 3,8 miliardi – è attualmente coperta grazie ai fondi statali che garantiscono la perequazione tra le Regioni italiane. Qualora venisse attuata l’autonomia differenziata voluta dal governo Meloni, questi 3,8 miliardi dovrebbero essere compensati in altro modo, poiché lo Stato non potrebbe accollarsi i circa 100 miliardi necessari alla perequazione di tutte le Regioni che presentano un deficit. E allora verrebbero tagliati pesantemente molti servizi, tra i quali la sanità, l’assistenza sociale e il trasporto pubblico.
E’ il quadro drammatico che emerge da un’indagine effettuata da ALI – Autonomie locali italiane in base ai dati dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani.
Per questo motivo invitiamo le cittadine e i cittadini a sottoscrivere il referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata: la raccolta delle firme è già a buon punto ma occorre arrivare ad un numero importante per far capire al governo delle destre che le italiane e gli italiani non vogliono questo provvedimento, che getta nel caos molti territori (non solo al sud) per compiacere la Lega di Salvini.
Daniele Marinelli, segretario regionale del PD Abruzzo