I sindacati hanno indicato gli impietosi dati del settore auto e soprattutto di Stellantis:
– [ ] -36% produzione di autovetture, calo vertiginoso sulle attese;
– [ ] -250.000 veicoli commerciali Lvc su 750.000 programmati nel sito di Atessa;
– [ ] Produzione giornaliera dei cabinati presso la ex Sevel calata da 400 a 100;
- [ ] Dal 15 giugno sono in cassa integrazione tra 400 e 600 unità lavorative e saranno 800 da agosto con la riduzione di un turno.
Per bloccare questa tendenza bisogna investire sui servizi, i collegamenti, le autostrade, i porti e gli aeroporti: tutte cose ferme a 6 anni fa. Addirittura fanno pagare le pensiline dei bus per gli operai alle imprese e i parcheggi ai lavoratori.
Investire nella formazione delle manovalanze e nella produzione di veicoli con la propulsione a idrogeno, ma anche qui la Regione ha gestito male il bando della transizione e siamo in ritardo clamoroso sul resto d’Italia e d’Europa. Investire sul full electric e sui grandi van è una necessità immediata.
L’indotto è oggettivamente già in sofferenza da anni senza nessuno strumento pubblico a supporto. Situazioni gravi come Denso e Magneti Marelli, e relativi indotti, sono totalmente trascurate dalla politica regionale.
Come Pd chiediamo: su quali basi l’assessore regionale alle attività produttive esce dalla medesima riunione con sorrisi e soddisfazione per il saluto del Ministro?
Ci sono azioni o notizie che non conosciamo per alleggerire il dramma di chi sta perdendo il lavoro e di chi lo perderà?
Può essere sufficiente ridurre il dibattito con i sindaci agli sfalci dell’erba nelle aree industriali invece di affrontare temi così seri?
Gianni Cordisco, Dipartimento economia Pd Abruzzo