“Il nostro disegno di legge sulla salute mentale è la risposta alle scelte arroganti di questi ultimi tempi incentrate sui tagli alla sanità pubblica e ad una deriva verso il privato. Un modello che, soprattutto con riguardo ai presidi territoriali, produce solitudine e rappresenta un tradimento della riforma sanitaria del ’78”: lo ha detto la deputata del Partito Democratico Debora Serracchiani intervenendo nel corso dell’evento “Salute mentale di comunità. Per non tornare indietro”, che si è svolto all’Hotel Corallo a Francavilla al Mare. Al centro dell’iniziativa la proposta di legge del Pd “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale volte all’attuazione e allo sviluppo dei principi di cui alla legge 13 maggio 1978, n. 180”.
Per Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo “c’è bisogno di assicurare alle cittadine e ai cittadini diritti come quello alla salute, allo studio, alla mobilità. Oggi discutiamo del diritto alla salute della declinazione che è forse meno percepita: il disagio mentale, che sta assumendo una dimensione non più tollerabile. La proposta di legge presentata da Debora Serracchiani aiuta le Regioni a combatterlo, consentendo loro di assumere un ruolo più attivo anche nella fase della prevenzione, oltre che in quella del contrasto. Siamo pronti per affrontare questi temi e per creare la possibilità affinché anche la nostra Regione possa guardare con fiducia al futuro”.
Serracchiani ha proseguito: “Proponiamo un cambio di rotta, attraverso l’attuazione in tutto il territorio di strumenti adeguati come in alcuni dipartimenti di salute mentale già avviene, con l’obiettivo di rivalutare il ruolo delle persone con esperienza e responsabilizzare servizi, dipartimenti, regioni e magistratura. Individuando concretamente livelli di assistenza, percorsi di cura, prevedendo l’operatività dei servizi 24 ore su 24, mettendo sempre al centro la persona e i suoi bisogni. Insomma, intendiamo applicare la legge 180 pienamente, contro i tanti luoghi comuni che, mettendo al centro la malattia e non l’uomo, la vogliono di fatto cancellare. Allo stesso tempo bisogna istituire al più presto lo psicologo di base, affiancandolo a una mobilitazione contro ogni stigma e discriminazione, per far sì che tutte e tutti possano sentirsi a pieno titolo partecipi della comunità. Dobbiamo però registrare che il governo Meloni e la maggioranza di destra stanno deludendo ogni aspettativa. Tutte le scadenze del bonus psicologo sono state disattese e ritardate ed è stato rifinanziato solo grazie alla nostra determinazione ed insistenza. L’intero Servizio sanitario nazionale avrebbe bisogno di investimenti e risorse e invece dal governo arrivano solo tagli. Medici e infermieri da eroi sono oggi costretti a scioperare per difendere la sanità pubblica. La spesa sanitaria in rapporto al Pil scende al 6,6% nel 2023 e continuerà a calare negli anni successivi, sino a raggiungere il 6,1% nel 2026. La lezione del Covid non ha lasciato alcun insegnamento alla destra che smantella il Sistema sanitario nazionale, provocando la privatizzazione dei servizi e la cancellazione del diritto all’universalità dell’assistenza sanitaria”.
E’ intervenuta anche Francesca Buttari, responsabile welfare del Pd Abruzzo, assieme tra le altre e gli altri al segretario regionale del Pd Daniele Marinelli e al segretario regionale dei Giovani Democratici Saverio Gileno.