“Dopo 5 anni dalla fine del commissariamento della sanità abruzzese e la conclusione del Piano di rientro, eravamo in attesa di investimenti in risorse umane e macchinari, invece la Rete ospedaliera presentata da Marsilio e Verí per la provincia di Teramo è fatta di declassamenti e tagli. In sanità non c’è spazio per la finzione, ai cittadini, per comprendere come stanno le cose, basta recarsi in un pronto soccorso del nostro territorio oppure richiedere una visita e attendere mesi, se non anni” dichiara il Consigliere regionale PD, Dino Pepe.
“La vicenda dell’Ospedale di Atri e le decisioni assunte dal centro destra regionale, contenute nella nuova Rete ospedaliera, sono eclatanti. Il nosocomio atriano prima dell’emergenza Covid era il sesto ospedale abruzzese per numero di prestazioni. Durante la pandemia la struttura di Atri fu convertita in Ospedale Covid chiudendo tutti i reparti, chiedendo al personale medico e infermieristico una assunzione di responsabilità e un sacrificio che non è stato chiesto a nessun altro ospedale. La promessa di Marsilio è sempre stata quella, finita la pandemia, di restituire ad Atri tutti i reparti e di potenziare la struttura. Così non è stato. Pediatria e Cardiologia hanno già subito la trasformazione in mere attività ambulatoriali e il reparto di Oculistica, fiore all’occhiello dell’intera regione, nella rete ospedaliera viene declassato da UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) a semplice servizio ambulatoriale. Per il reparto di oculistica, è bene ribadire, parliamo di cifre che si aggirano sopra le 10.000 prestazioni l’anno, prestazioni di vario tipo e che necessitano, spesso, di un’alta specializzazione” aggiunge Pepe.
“Torno a sottolineare la gravità del silenzio complice dei Consiglieri regionali del centrodestra eletti in provincia di Teramo, che non hanno ritenuto di dover difendere la sanità della nostra provincia e, soprattutto, non hanno sostenuto nessun emendamento a tutela delle eccellenze teramane. Con questa delibera sulla Rete ospedaliera, approvata in giunta anche dall’Assessore Quaresimale, si produce solo un declassamento generale. Gli emendamenti da me presentati per mantenere almeno la situazione attuale sono stati tutti respinti, capisco l’imbarazzo di chi in campagna elettorale dovrà difendere l’operato di Marsilio, ma è un dovere salvaguardare il diritto alla salute di un intero territorio e dei suoi cittadini” conclude Dino Pepe.