Stupisce e sorprende la convinzione con cui il Presidente Marsilio annuncia sulla stampa che intende investire di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze utilizzando i fondi messi a disposizione dall’Unione europea (comunicato del 4 dicembre scorso). Chi glielo dice che lui è l’attuale Presidente della Regione e che ha avuto ben 5 anni per farlo?”
Le sue sono affermazioni che avrebbero trovato piena legittimità se pronunciate a inizio mandato, ma che, oggi, appaiono drammaticamente colpevoli visto che le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea non sono stati utilizzate, per sua stessa implicita ammissione. Questo sarebbe stato il tempo di parlare non di buone intenzioni, ma di risultati raggiunti e gli abruzzesi se ne sono accorti. L’Abruzzo, infatti, si sveglia da questi lunghi 5 anni con una irresponsabile riduzione della spesa regionale per la formazione che è, invece, è un elemento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di una regione. In Abruzzo, la formazione assume un’importanza ancora maggiore, in quanto la regione presenta un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale e un’economia basata su settori a bassa produttività. La formazione può aiutare a colmare i gap formativi dei lavoratori abruzzesi, rendendoli più competitivi sul mercato del lavoro. Può inoltre contribuire a promuovere l’innovazione e lo sviluppo di nuove competenze, necessarie per affrontare le sfide della globalizzazione. Negli anni della giunta Marsilio, i finanziamenti pubblici in materia di formazione sono stati scarsi e inadeguati. Secondo i dati dell’ISTAT, la spesa regionale per la formazione professionale è stata pari a 20,5 milioni di euro nel 2021, in calo rispetto ai 23,3 milioni di euro del 2020. Questa scarsa dotazione finanziaria ha avuto un impatto negativo sulla qualità dei corsi di formazione offerti in Abruzzo. I corsi sono spesso poco aggiornati e non rispondono alle reali esigenze del mercato del lavoro. Inoltre, la mancanza di risorse ha impedito di ampliare l’offerta formativa, rendendola meno accessibile ai cittadini abruzzesi.
Tra i principali problemi della formazione in Abruzzo negli anni della giunta Marsilio si possono evidenziare:
– Scarsa dotazione finanziaria. I finanziamenti pubblici sono stati insufficienti per garantire la qualità e la quantità dei corsi di formazione offerti.
– Corsi poco aggiornati. I corsi sono spesso poco aggiornati e non rispondono alle reali esigenze del mercato del lavoro. L’utilizzo delle tecnologie hard e AI rimangono bassissime (il 70% non le usa), non si sono spinte politiche per lingue e internazionalizzazione e non ci sono programmazioni di fondi in questo senso.
– Mancanza di coinvolgimento del mondo del lavoro. Il mondo del lavoro è stato poco coinvolto nella progettazione e nella realizzazione dei corsi di formazione.
Questi problemi hanno contribuito a rendere la formazione in Abruzzo un’opportunità limitata per i cittadini della regione. Per migliorare la situazione, è necessario aumentare la dotazione finanziaria, rendere i corsi più aggiornati e coinvolgere il mondo del lavoro nella progettazione e nella realizzazione dei corsi.
Monia Pecorale – Responsabile Lavoro Partito Democratico abruzzese
Gianni Cordisco – Responsabile Economia Partito Democratico abruzzese