Con la recente approvazione da parte dell’Unione Europea della «Revisione del PNRR e capitolo REPowerEU», presentata dal governo Meloni lo scorso 27 luglio, il governo ha tolto 620 milioni 170mila euro alla velocizzazione della linea ferroviaria Pescara-Roma, nello specifico al raddoppio delle tratte Tagliacozzo-Avezzano, Sulmona-Pratola Peligna, Scafa-Manoppello e Manoppello-Interporto d’Abruzzo.

Va sottolineato che con il «Primo atto integrativo del Contratto di programma 2022-2026 – Parte investimenti» dell’8 giugno scorso, il Ministero dei Trasporti aveva già tagliato alla stessa infrastruttura 845 milioni (568 milioni alle tratte Interporto d’Abruzzo-Chieti-Pescara e 277 milioni alle tratte Sulmona-Pratola Peligna e Tagliacozzo-Avezzano).

Dunque nel corso del 2023 l’esecutivo nazionale ha sottratto al collegamento su ferro tra l’Abruzzo e la capitale 1 miliardo 465 milioni 170mila euro, nel silenzio assordante della giunta regionale in scadenza.

Per completare l’opera adesso occorrono 5 miliardi 220 milioni per la nuova linea Roma-Tagliacozzo e il raddoppio delle tratte Avezzano-Sulmona e Pratola Peligna-Scafa, e 1 miliardo 85 milioni per il raddoppio delle tratte Tagliacozzo-Avezzano, Sulmona-Pratola Peligna, Scafa-Manoppello e Manoppello-Interporto d’Abruzzo. Il totale dei fondi necessari al completamento sale così a 6 miliardi 305 milioni di euro.
Per questa preziosissima infrastruttura la Regione targata centrodestra non ha fatto nulla, al contrario della giunta che ho presieduto, grazie alla quale sono stati iscritti nei documenti contabili di RFI ben 1.556 milioni per l’Abruzzo, come testimonia il Contratto di programma 2017-2021 di Rete Ferroviaria Italiana.

Non solo: la revisione del PNRR proposta dal governo Meloni e approvata dall’Unione Europea ha tolto al territorio ulteriori 555,4 milioni di euro, annullando ben 1.861 progetti presentati dagli enti locali. In realtà la cifra complessiva ammontava a 629 milioni, in quanto diversi enti avevano cofinanziato le opere con risorse proprie o di altra provenienza.

Sommando i tagli al PNRR che colpiscono direttamente l’Abruzzo scopriamo che ammontano a 1 miliardo 175 milioni 570mila euro (620,17 milioni alla Pescara-Roma + 555,4 milioni ai progetti degli enti locali).

E Marsilio muto. Il paracadutato romano pensa solo ai tuffi, alle sfilate, al congresso permanente e alla guerra strisciante nei confronti dei suoi alleati per sfilargli consiglieri e assessori.

Cos’ha altro dovrà subire l’Abruzzo per sentire levarsi la voce dei suoi rappresentanti di maggioranza a difesa del territorio?

On. Luciano D’Alfonso