C’è anche il presidente del Consiglio di Chieti, Luigi Febo, fra i firmatari del documento che chiede ai rappresentanti di Governo e Parlamento di agire per contrastare la violenza di genere, redatto dall’Assemblea nazionale dei presidenti dei Consigli comunali delle principali città italiane.
“Ogni comunità diventi luogo sicuro e solidale per le donne, questo il nostro unanime e accorato appello – sottolinea Luigi Febo – , doveroso dopo la morte di Giulia Cecchettini, necessario dopo le 103 vittime di femminicidi che da gennaio a oggi abbiamo avuto in Italia. È arrivato il momento che le istituzioni non si limitino a condannare, ma mettano in campo iniziative concrete a tutela delle donne e a favore di un’educazione di genere, capace di coinvolgere fattivamente scuole e università e anche le famiglie, che sono il luogo dove nella maggior parte dei casi il fenomeno cresce e si manifesta. Il difficile addio alla studentessa e la tristissima storia della sua fine, solo l’ultima in ordine di tempo, devono essere la goccia che farà traboccare il vaso. A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questo deve essere un fine condiviso e trasversale: Chieti c’è e ci sarà.
Il nostro Consiglio comunale accoglierà le istanze che andranno in questa direzione, dobbiamo lavorare insieme per creare una comunità che promuova il rispetto reciproco, l’uguaglianza e la solidarietà.
Una comunione di intenti che sarà ufficializzata anche alla prima seduta di Consiglio che avremo nei prossimi giorni, con la lettura del messaggio condiviso e che sarà la premessa per costruire, insieme, iniziative concrete ed efficaci per agire su questo tema. Oltre il Governo è indispensabile coinvolgere la Regione, agevolando una legge per l’educazione e la formazione e il Comune, attraverso tutti gli strumenti capaci di recepire e fare arrivare alle famiglie e a i soggetti a rischio, la conoscenza della rete che è già operativa e gli interlocutori attivi quotidianamente sul fronte della tutela, nonché gli enti preposti a intervenire caso per caso”.
L’appello è firmato dai presidenti dei consigli comunali di:
Aosta – Luca Tonino, Alessandria – Giovanni Barosini, Bologna – Maria Caterina Manca, Cagliari – Edoardo Tocco, Campobasso – Antonio Guglielmi, Catanzaro – Gianmichele Bosco, Chieti – Luigi Febo, Firenze – Luca Milani, Genova – Carmelo Cassibba, Grosseto – Fausto Tubanti, La Spezia – Salvatore Piscopo, Milano – Elena Buscemi, Napoli – Vincenza Amato, Palermo – Giulio Tantillo, Parma – Michele Alinovi, Perugia – Nilo Arcudi, Piacenza – Paola Gazzolo, Ragusa – Fabrizio Ilardo, Roma – Svetlana Celli, Sassari – Maurilio Murru, Torino – Maria Grazia Grippo, Trani – Giacomo Marinaro, Trento – Paolo Piccoli, Trieste – Francesco Di Paola Panteca, Venezia – Ermelinda Damiano.