“Il femminicidio di Giulia Cecchettin segni un’inversione di tendenza, un cambiamento vero e tangibile. Che sia profondo, e parta dagli uomini nei confronti di loro stessi”: lo dichiarano Daniele Marinelli, Marielisa Serone D’Alò, Lorenza Panei e Saverio Gileno, rispettivamente segretario e responsabile Diritti del Partito Democratico abruzzese, portavoce delle Democratiche regionali e segretario dei Giovani Democratici abruzzesi.
Marinelli, Serone D’Alò, Panei e Gileno proseguono: “È necessario un impegno che sia complessivo, tutte e soprattutto tutti sono chiamati in causa per un’azione che sia incisiva e di lunga durata. Scuola, educazione e formazione vanno mobilitate perché agire attraverso la repressione è fondamentale ma non basta. È la cultura del patriarcato, che nega alle donne libertà e opportunità, che crea le premesse del dominio e delle violenze, che va sradicata. La mobilitazione deve valere anche per i livelli istituzionali: se è giusto l’appello della segretaria del Pd Elly Schlein ad approvare una legge nazionale che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia, la stessa azione deve essere condotta tra l’altro dalle Regioni. Una proposta analoga negli obiettivi a quella tratteggiata da Schlein in Abruzzo esiste, è stata elaborata dalla Conferenza regionale delle Democratiche con il supporto dei Giovani Democratici, l’ha recentemente ricordato il capogruppo del Pd Silvio Paolucci. Il Consiglio regionale la faccia propria e l’approvi. È l’occasione di dare un contributo concreto in una battaglia di civiltà”.