Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, a pochi giorni dalla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha partecipato oggi 16 novembre a Teramo alla fiaccolata “Luci al buio” (organizzata dalla Commissione per le Pari Opportunità della Provincia di Teramo, insieme agli Assessorati alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali del Comune di Teramo, alla Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Teramo ed in collaborazione con l’Associazione “Il Guscio”, di Roseto degli Abruzzi).
Erano tra l’altro presenti Stefania Di Padova (vicesindaca del Comune di Teramo) e Graziella Cordone (presidente della Consulta per le Pari Opportunità del Comune di Teramo).
“Un’importante occasione – dichiara D’Amico – per sottolineare e ribadire l’impegno contro quella che è una vera e propria piaga. Già il mese scorso siamo arrivati in Italia alla terribile soglia dei cento femminicidi. Siamo rimasti tutti sgomenti di quanto accaduto a Capestrano qualche giorno fa: un marito che quasi ammazza la moglie per gelosia. L’ennesimo atto di tentato femminicidio. Alla donna che è rimasta vittima di questa orribile aggressione esprimo tutta la mia vicinanza, spero di poterla incontrare una volta ristabilita. Voglio dirle che non è sola, ci impegneremo perché le istituzioni la sostengano come certamente faranno gli abitanti di Capestrano”.
D’Amico prosegue: “Bene ha fatto la Commissione per le pari opportunità della Regione Abruzzo ad avanzare un testo di proposta per una legge sui Centri Antiviolenza e le Case Rifugio che intende sostituire la precedente legge regionale del 2006. L’Abruzzo deve fare di più: in coerenza con quanto indicato nel Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne occorre sostenere un percorso strutturato in tavoli tematici e che in tale percorso i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio vengano coinvolti, quali interlocutori privilegiati per competenza ed esperienza. Il Patto per l’Abruzzo propone, prima di ogni azione politica, così come dice la nostra Carta costituzionale, la messa in sicurezza, sociale ed economica, dei ceti svantaggiati o potenzialmente discriminati. Non lasceremo indietro nessuno”.