Con rara presunzione, l’assessore comunale De Santis, senza averne alcun titolo, si auto-promuove rappresentante dell’Azienda per il Diritto allo Studio dell’Università dell’Aquila. E, costretto a una difesa di partito (forse perché la Morgante è già stata scaricata dalla Giunta Marsilio) nel rispondermi sbaglia tutte le cose che scrive. Infatti:
1) Non ho ricevuto alcun documento di quelli richiesti con le diverse richieste di accesso agli atti. Nessuno! L’unica nota consegnatami brevi manu – e non è di quelle richieste – riguarda il ruolo dell’avv. Placidi in rappresentanza dell’ADSU (a che titolo?) nella seduta della Commissione consiliare.
2) Avrei volentieri evitato di ricorrere all’ausilio della Guardia di Finanza se i vertici ADSU avessero rispettato la legge: purtroppo l’assenza di risposte dopo oltre 30 giorni (ai Consiglieri Regionali da Statuto Regionale devono essere esibiti subito) mi ha fatto capire che fosse in atto qualcosa (paura? boicottaggio? indifferenza? ostilità?) per impedire di conoscere la realtà delle cose.
3) Proprio perché l’accesso agli atti non è solo un legittimo diritto, ma è un dovere istituzionale, sarebbe giusto – e questo De Santis fa finta di non saperlo – per rispetto delle norme sulla trasparenza, pubblicare per tempo sul sito dell’Ente tutti i provvedimenti previsti, senza costringere cittadini o amministratori a richiederli (peraltro con insistenza e purtroppo ancora l senza riceverli).
4) Visto che fa il difensore d’ufficio della presidente Morgante, l’assessore De Santis sa anche dire perché non sono stati pubblicati i Bilanci dell’ADSU (bilancio 2023 e rendiconto 2022)? Sa dire se sono state accantonate le somme (10 mln di euro) di risarcimento ai parenti delle vittime della Casa dello Studente e quelli previsti per le parcelle degli avvocati e a quanto ammontano? Sa forse che fine hanno fatto le delibere di CDA di settembre 2023 che a detta dei funzionari ADSU (tutto scritto nei verbali della GdF) sembrano scomparse? Sa dov’è o conosce la documentazione relativa alla vulnerabilità sismica o alle barriere architettoniche degli edifici ATER di Cansatessa dove sono stati relegati alcuni studenti? O ancora sa giustificare i ritardi nel pagamento di stipendi dei lavoratori ADSU, nell’erogazione di Borse di Studio, nella predisposizione di tanti atti che ho evidenziato da tempo? O mi sa spiegare come si uscirà dal cul de sac in cui la Morgante si è infilata revocando la Direttrice Di Salvatore e non riuscendo tuttora a sostituirla? Sa che fine ha fatto la designazione dell’avvocato Cervale, decretata dal Consiglio Regionale su proposta delle opposizioni e ferma nelle nebbie dei porti della Giunta Marsilio da due mesi?
5) La richiesta di dimissioni – lo so, l’ho scritto e lo sostengo– sono l’estremo appello che si è costretti a fare quando è manifesta l’incapacità amministrativa al vertice di una Azienda. Purtroppo è così per l’ADSU: o De Santis vuole dire che l’ADSU dell’Aquila funziona bene? Ma ci parla con gli studenti? si rende conto della situazione gravissima che si vive all’Aquila? Lo sa che mancano centinaia di posti letto per i fuori sede? Che i trasporti non funzionano? Che servirebbero mense, aule studio, servizi? Si accorge che la città e il suo centro storico senza la presenza degli universitari è condannata a deperire e alla desertificazione umana? Perché De Santis non si occupa di questo, perché non ne facciamo un grande tema di confronto pubblico in una città che fonda tanta parte della sua identità sulla conoscenza e la formazione?
La cosa gravissima è che in cinque anni, sapendo di dover lasciare lo “studentato” della Campomizzi, l’ADSU, la Giunta Regionale e Comunale non hanno predisposto soluzioni, né un piano per garantire un’analoga, se non più elevata, opportunità di servizi. Suggerisco perciò di lasciare da parte le allusioni elettorali perché il giudizio dei cittadini varrà per tutti. E senza insegnare nulla a nessuno, penso umilmente che gli universitari aquilani chiedano risposte serie e non un panegirico di complimenti sperticati della Presidente, che manco fosse Angela Merkel!
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci