L’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari dell’Aquila ha ancora intenzione di utilizzare Casale Marinangeli per realizzare una residenza universitaria? È una domanda che, come amministratore di questa città, sento il dovere di rivolgere all’azienda che ne detiene l’uso gratuito ormai da oltre 7 anni senza aver dato seguito al progetto per cui ne aveva fatto richiesta. Con delibera di consiglio n. 69/2016 il Comune dell’Aquila ha infatti concesso l’immobile all’ADSU per consentire alla stessa la partecipazione al IV bando della Legge 338/2000, grazie al quale ha ottenuto nel 2018 un finanziamento di circa 2,5 milioni di euro. Da quel momento però non si ha più nessuna notizia.
Fa specie che non sia il sindaco Biondi a chiederne conto alla presidente Morgante, in primo luogo perché il Comune dell’Aquila ne è proprietario ma anche, soprattutto, per via della drammatica situazione che gli studenti fuori sede iscritti alla nostra università stanno affrontando a causa della carenza di posti letto. Disservizi che penalizzano pesantemente l’immagine dell’Aquila quale città universitaria ma di cui, insieme all’ADSU, è la stessa amministrazione comunale ad essere responsabile visti gli altrettanti ingiustificabili ritardi accumulati nella permuta tra il sedime della ex scuola Carducci e quello di Via XX Settembre, dove sorgeva la Casa dello Studente prima del sisma.
Il risultato, dopo la dismissione degli spazi della caserma Campomizzi presso cui era stata ospitata dal 2009 ad oggi, è la mancanza di una casa dello studente che di certo non potrà essere degnamente sostituita dalla soluzione presso il complesso Ater “Il Moro” di Cansatessa. Qualcuno di questa gravissima situazione dovrebbe risponderne piuttosto che nascondersi dietro un’imbarazzante e colpevole silenzio.
Stefano Palumbo
Consigliere comunale all’Aquila