Fina sottolinea: “Non valgono le minimizzazioni della destra, quando pretendono di spiegarci che si tratta solo di una diminuzione dei dirigenti scolastici e delle segreterie amministrative. Alzando la soglia minima di alunni per costituire gli istituti comprensivi se ne ottiene la diminuzione e l’accorpamento di molti di essi. Ne pagheranno le conseguenze soprattutto le nostre aree interne e le nostre frazioni, i cui istituti perderanno centralità e qualità. Scegliere di non prevedere compensazioni per i territori più deboli è una follia: proprio nel momento in cui tra le missioni principali del Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è il rilancio della scuola, è proprio in queste aree del Paese che si dovrebbero innanzitutto prevedere investimenti. Per combattere lo spopolamento non basta qualche piccola prebenda in denaro alle famiglie con i nuovi nati, come quelle disposte dalla Regione Abruzzo, se poi non ci sono le scuole dove si può crescere e formarsi. Lo spopolamento si combatte attraverso il mantenimento e il potenziamento dei servizi. La destra fa esattamente il contrario”.
“Che la cosiddetta riforma sul dimensionamento scolastico, che in realtà altro non è che un gigantesco taglio di un servizio fondamentale, sia profondamente sbagliata, è evidente”: lo dichiara il senatore del Partito Democratico Michele Fina, che ha partecipato alla seduta del Consiglio comunale all’Aquila dedicata al tema.