Il Partito Democratico dell’Aquila, che ha nelle settimane scorse eletto all’unanimità il nuovo segretario Nello Avellani, ha annunciato in conferenza stampa una mobilitazione per denunciare la situazione drammatica della sanità nel territorio. Si parte domani, 11 luglio, alle ore 18 dal progetto Case di Paganica (via Casalegno), per poi andare nelle altre zone della città, a cominciare dalle periferie e dalle frazioni. Il fulcro è un Manifesto che è stato elaborato nei giorni scorsi e che verrà illustrato alle cittadine e ai cittadini. Sostegno dal senatore Michele Fina, che depositerà un’interrogazione parlamentare.

Il segretario Avellani ha parlato di una “campagna necessaria: in provincia dell’Aquila va sfaldandosi il diritto universale alla salute. Le questioni sono così tante che si fa persino fatica ad elencarle tutte, e chi paga sono i cittadini: i loro diritti sono mortificati. Pensiamo al buco di bilancio della Asl 1 di oltre 66 milioni di euro, all’assenza di investimenti per infrastrutture e macchinari, alle infinite liste d’attesa, al ricorso vinto dal manager Testa che innescherà con tutta probabilità una richiesta di risarcimento danni milionario, naturalmente all’attacco hacker, che ha ripercussioni ancora oggi sulle prestazioni e che le avrà in futuro dal punto di vista economico, stante i prevedibili ricorsi dei pazienti che hanno visto violata gravemente la loro privacy, alla sanità territoriale in via di smantellamento, a partire dai nuclei di cura primaria. In tutto questo non si sentono la voce del sindaco Biondi e del Presidente Marsilio. La campagna che annunciamo oggi ci serve per tornare tra la gente, ascoltare i territori, le periferie e le frazioni, quando sembra a giudicare dalle dichiarazioni di chi amministra che esista solo l’asse centrale”.

Avellani ha colto l’occasione per annunciare la composizione dei nuovi organismi del partito cittadino, anche questi eletti all’unanimità: presidente dell’assemblea è Debora Palmerini, tesoriere Paolo Antonelli; la segreteria, formata da Stefano Albano, Katia Dell’Aguzzo, Debora Serpetti, Ilaria Salvemme, Marco Morante, Alessandro Tettamanti ed Eva Fascetti, portavoce delle Donne democratiche, sarà coordinata da Quirino Crosta. E’ stato eletto poi “un coordinamento politico di trenta persone, rappresentativo di tutte le sensibilità del partito”.

Il senatore Fina ha definito quello che è successo alla sanità della provincia dell’Aquila, in particolare l’attacco hacker alla Asl 1, “una delle vicende più gravi della storia della salute nel nostro Paese. La campagna del Pd aquilano serve: afferma il diritto alla salute che sta mancando. E’ incredibile che alle nostre denunce nessuno senta il bisogno di rispondere. La Regione non c’è, sulla sanità come sul lavoro, non va dove stanno le persone. Non sa fare le nomine e non le sa nemmeno revocare. Quando ci accorgiamo che Marsilio è agli ultimi posti nella classifica nazionale di gradimento – ha proseguito riferendosi al monitoraggio reso noto dal Sole 24 Ore – non si deve andare tanto lontano. Dobbiamo con insistenza denunciare queste mancanze, io lo farò anche con un’interrogazione parlamentare, non so se ci risponderanno ma almeno mettiamo agli atti che conosciamo i problemi e ascoltiamo chi ce li segnala”.

Il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha annunciato per i prossimi giorni un aumento di intensità delle proteste: “Sulla sanità aquilana la situazione all’Aquila è degenerata. All’ospedale San Salvatore c’è persino esasperazione, tra gli operatori e gli utenti, e nemmeno la sanità territoriale è mai stata peggio”. Ha ricordato anche l’annosa questione della mancata realizzazione, come esempio, della postazione del 118 a Paganica. Per Eva Fascetti, responsabile sanità del Pd abruzzese, “la situazione della sanità nel nostro territorio già gravissima si è complicata con l’attacco informatico, stanno cercando di nasconderlo dietro un problema nazionale ma non è così”.

Interventi anche dei consiglieri comunali Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo, per la prima “tanto siamo andati a fondo che le persone sono rassegnate, è contro questa rassegnazione che ci mobilitiamo”, mentre per il secondo “è un dovere insistere. Tra le altre cose i numeri sulla mobilità sono inconfutabili e contribuiscono a un buco di 66 milioni di euro che non si può che riflettere, in negativo, sulle prestazioni”. Alessandro Tettamanti ha sottolineato che “non è ammissibile il tentativo di insabbiamento dell’attacco hacker”.