“Sul Pnrr sanità Marsilio fa solo propaganda, se oltre ai ritardi accumulati l’Abruzzo è fra le peggiori performance per l’avanzamento di un progetto sensibilissimo su assistenza domiciliare, telemedicina e centrali operative. A confermare i nostri dubbi, manifestati in un’interpellanza presentata il 28 marzo scorso, oggi è la strigliata autorevole arrivata prima al Governo e poi alle Regioni dalla relazione della Corte dei Conti. I giudici fanno il punto sull’attuazione del progetto “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”, che prevede diversi interventi per ottimizzare le cure a domicilio con telemedicina e nuove tecnologie avviato e riscontrano l’inerzia dell’Abruzzo, che non ha portato avanti l’iter di nessuno dei 13 progetti presentati, rischiando così e seriamente di perdere i fondi, si parla di 4 miliardi per l’Italia, 216,5 milioni a livello regionale”, il capogruppo Pd Silvio Paolucci torna a incalzare la Regione sui ritardi e i rischi.
“Un cartellino giallo arrivato a un mese esatto dal nostro e che riconferma che l’asse Meloni-Marsilio non produce nulla di concreto per la nostra regione, altro che filiera istituzionale, un disastro! – incalza Paolucci – A causa degli enormi ritardi accumulati sull’attuazione dei progetti PNRR, ci siamo già visti revocare 3 milioni di euro destinati a ospedali e case di comunità e ora rischiamo di perderne altri, perché la Regione continua a restare ferma. L’assistenza domiciliare, poi, il Covid lo ha dimostrato, è strategica e importantissima, perché consente di arrivare a chi non può frequentare ospedali e strutture di cura sul territorio e la progettazione in questione è importante perché coniuga l’alta tecnologia e l’intelligenza artificiale a questo bisogno di cure. Non è pensabile che sulla sanità la Regione faccia solo propaganda: governa da 4 anni e mezzo e quali sono i risultati concreti? È tutto sulla carta, dalla rete ospedaliera alla programmazione sanitaria e ora si rischia seriamente di perdere anche fondi importanti come questi, perché i progetti ricevuti non sono stati portati avanti, come noi temevamo e come la relazione dei giudici contabili conferma. La Corte dei Conti nella deliberazione n. 13 del 13 aprile scorso ha dato 30 giorni al Ministero per individuare misure idonee a recuperare il tempo perduto. L’Abruzzo si muova, perché fino a oggi è stato capace di collezionare solo le peggiori performance, siamo a zero interventi su questo progetto insieme solo al Molise. A chi darà la colpa stavolta Marsilio? Alla Corte dei Conti? Ma soprattutto, cosa fa la Regione Abruzzo per le utenze sanitarie più sensibili, come lo sono quelle interessate dal progetto? Al momento la risposta contenuta negli atti ufficiali è una sola: niente”.