“Ci poniamo come Pd Abruzzo a sostegno completo del professor Christian Corsi e delle sue attività in ambito accademico e non solo, che sappiamo non da oggi ma già da tempo orientate alla ricerca di un nuovo linguaggio, più ampio e comprensivo delle diversità che abitano le nostre comunità, di nuove visioni del mondo nelle quali comprendere le vulnerabilità come tratti costitutivi e quindi importanti della vita umana. Perchè accanto alla ricerca della libertà ci siano anche l’attenzione al prossimo, la solidarietà, il contrasto a ogni forma di discriminazione”: lo dichiara Marielisa Serone D’Alò, responsabile “Politiche per la parità e diritti” del Partito Democratico abruzzese, a sostegno dell’iniziativa “Abitare il proprio corpo” attaccata da Fratelli d’Italia, organizzata dal Dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Universita di Teramo, diretto da Corsi.
A questo proposito Serone D’Alò sottolinea che “la nota attraverso la quale l’eurodeputato Sofo e il vicepresidente di Gioventù Nazionale Di Giuseppe hanno attaccato la encomiabile iniziativa portata avanti dal professor Corsi di creare una Carta studentesca per il rispetto e la valorizzazione di ogni forma di diversità, è inquadrabile in quel tentativo, oramai perpetrato nel tempo, cioè sin dall’organizzazione del contestato Congresso della Famiglia di Verona nel 2019, di risignificazione della grammatica utilizzata dai movimenti femministi e LGBTQIA+. Se la prendono infatti con la solita teoria gender, una vera e propria invenzione dell’ultradestra che prova a delegittimare ogni tentativo di contrasto alle discriminazioni, di riconoscimento dei diritti delle minoranze, di creazione di un mondo più giusto e inclusivo per tutti e tutte. Sono posizioni riscontrabili nei programmi dei partiti della destra radicale e populista, che cerca di generare confusione e paura intorno a temi che sono invece riguardanti la vita di ogni comunità: un attacco riscontrabile oramai quotidianamente anche sul nostro territorio sui temi riguardanti i diritti civili, l’accesso alla 194, la libertà delle donne di autodeterminarsi, delle persone LGBTQIA+ di vivere la propria vita, matrimonio e genitorialità compresa, di poterne disporre nella malattia, in serenità, senza che sulle loro vite incomba la prescrizione di leggi che si vogliono sempre più restrittive su temi bioetici fondamentali. Condividiamo le affermazioni del professor Corsi dunque: ‘La Carta studentesca per il rispetto e la valorizzazione di ogni forma di diversità. Un gesto responsabile dettato dalla convinzione che la diversità costituisca un patrimonio comune dell’umanità da valorizzare e preservare, rappresentando la spinta fondamentale per lo sviluppo sostenibile delle comunità. Con oggi ci impegniamo a dar vita alla piena realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nel rispetto delle future generazioni’”.