“Voglio considerare la risposta data in aula dall’assessore D’Amario alla nostra interpellanza sulle azioni finalizzate a incentivare la competitività della ex Sevel un primo momento di confronto sulle azioni da mettere in campo a favore di un comparto e di un’area che sono il motore del nostro e che da solo rappresenta il 13 per cento del nostro PIL. Ferme restando le iniziative nazionali ed europee su un comparto in profonda trasformazione, chiediamo alla Regione un’iniziativa concreta e di respiro per quanto di competenza e di condividere con il Consiglio e le Commissioni una strategia capace di rafforzare il comparto e che dia risposte anche dal punto di vista infrastrutturale, perché lo stato delle strade, ferrovie, dei servizi, così pure come l’approvvigionamento energetico, è il tema centrale della debolezza di oggi. Un tema che negli ultimi quattro anni il Governo regionale non ha affrontato, pur avendo risorse e mezzi per farlo”, il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci durante i lavori del Consiglio.
“Si tratta di un problema serio, bisogna fare una riflessione approfondita sia dei punti di forza, sia di quelli di debolezza e intervenire su entrambi – spiega Paolucci – Uno dei punti di forza è la presenza di un numero elevatissimo di aziende fornitrici di parti essenziali della produzione di Sevel, che per anni sono state la forza di Honda e oggi lo sono di Sevel. Così come Honda ha fatto un contratto di filiera con tali realtà, altrettanto oggi sarebbe necessario valorizzare tutta l’attività a monte e a valle della produzione di Sevel, perché questo è un fattore competitivo essenziale rispetto agli altri territori. I punti di debolezza sono i ritardi infrastrutturali e i costi energetici che rendono il nostro territorio meno competitivo rispetto ad altri, serviti e riforniti meglio. Consapevole di tale situazione, la Giunta regionale precedente, con molte meno risorse di quella attuale, aveva collocato qui gli interventi principali con il Masterplan, perché cambiassero in meglio la realtà, ma oggi nulla è cambiato, basti pensare alla situazione della Fondovalle Sangro, opera che il governo di centrosinistra aveva finanziato e preparato a decollare, ma il cui iter ha subito un brusco rallentamento, per non parlare di altre arterie, come la ferrovia, fondamentale anche per i corridoi Tirreno-Adriatico. Strade colabrodo, buie e pericolose, la mancanza di una strategia anche sull’approvvigionamento e sui parchi energetici, tutto questo incide sui costi di produzione dei prodotti della Val di Sangro. Su questi aspetti auspicherei un confronto deciso per rafforzare quel sito e l’intero comprensorio, che sono importantissimi per le generazioni future, ma che scontano la mancanza di azioni di sostegno efficaci da parte della Regione. Tanto si può fare, coinvolgendo anche le forze sindacali, le istituzioni e i soggetti portatori di interesse, per non sbagliare strategie e scegliere quelle in grado di produrre economia e sviluppo”.