Nel decreto ricostruzione, ha detto il segretario del Pd Abruzzo, “c’è a dispetto dei toni trionfalistici il minimo sindacale. Parliamo di una legge che contiene provvedimenti indifferibili e urgenti a partire da quella che riguarda la stabilizzazione del personale dopo tante proroghe e in considerazione del fatto che il loro lavoro è diventato essenziale, le deroghe sulla scuola, altre misure su Iva, prezziari, semplificazioni. Tutto emerso nelle audizioni delle associazioni e delle amministrazioni, ma è molto più quello che manca”. Fina ha sottolineato che infatti “sono ben 55 gli emendamenti presentati dalla maggioranza che il governo ha invitato a ritirare, tanti quanti quelli dell’opposizione, in parte identici o comunque molto simili, e che pure in questo caso hanno raccolto esigenze del territorio. Per 55 volte quindi il governo ha invitato i parlamentari al ritiro, delle due l’una: o erano inutili, e allora era inutile presentarli, ma se erano importanti viene da chiedersi perché la maggioranza abbia accettato supinamente di metterli da parte e accontentarsi di un decreto che è il minimo sindacale”.
Nel corso della conferenza stampa il Pd ha avanzato la richiesta al Presidente della Regione di tenere aperti e riconvocare il tavolo della ricostruzione 2009 e il tavolo istituzionale del terremoto 2016/2017, essenziali per un confronto periodico, per valutare le esigenze e confrontarle con il territorio.
Il segretario del Partito Democratico abruzzese è tornato anche a denunciare l’azione politica del commissario alla ricostruzione, il senatore di Fratelli d’Italia Guido Castelli: “Nella costruzione di questo decreto ha avuto un ruolo laterale e devo purtroppo tornare a rimarcare che continua a presenziare a iniziative di coloritura politica e partitica, a differenza del suo predecessore, Giovanni Legnini. Lo strumento commissariale è diventato partitico: occorre maggiore sobrietà”. Tra le gravi carenze del decreto e in generale dell’azione della maggioranza Fina ha citato “la mancata approvazione della legge che tutela le vittime del terremoto, testo di Stefania Pezzopane che ho ripresentato all’inizio di questa legislatura, e il supercaos sul superbonus: il governo sul cratere ha aggravato un problema che ora è da risolvere”.
In conferenza stampa è intervenuta anche Stefania Pezzopane, consigliera comunale all’Aquila: “Quando un partito parla di svolta deve presentare norme nuove, ma invece siamo di fatto a proroghe di norme esistenti. L’unica novità, negativa, riguarda il superbonus”. Il consigliere comunale Stefano Palumbo ha definito “un’inezia i risultati raggiunti dalla destra in rapporto a quanto ottenuto dal 2009 a oggi. Nel caso del superbonus, poi, il massimo che si può ottenere è salvare quello che già esisteva”. Per Eva Fascetti, portavoce delle Democratiche aquilane, “siamo di fronte a un bluff propagandistico. Ci saremmo aspettati, vista anche l’elezione in questo territorio di Giorgia Meloni, una maggiore attenzione”.