Nella vicenda relativa alla Casa di Comunità che l’amministrazione Masci ha previsto di collocare nell’area dove oggi sorge il parco “8 marzo”, a stupire maggiormente è che la Giunta – per la terza volta dopo i casi di via Santina Campana e via della Fornace Bizzarri – abbia scelto consapevolmente di cementificare un’area verde, e che questa decisione venga fatta passare come necessaria e urgente, pena la perdita di fondi.Malgrado, anche in questo frangente, gli atti smentiscano puntualmente il Sindaco, che dal canto suo non manca occasione per bollare, con la sua solita arroganza, tutti coloro che la pensano diversamente come strenui oppositori del progresso della città, appellativo che a conti fatti sembra calzare molto più alla sua persona.
Innanzitutto il Comune, e soprattutto il Sindaco, già sapevano a febbraio 2022, ovvero un anno fa. Non hanno informato i cittadini né la città né tantomeno il Consiglio comunale, in linea con l’egocentrismo che pervade questa amministrazione, completamente distaccata dal resto della città, per cui se il ritardo c’è dipende proprio dalla filiera di centrodestra che guida tanto la Regione Abruzzo quanto il Comune di Pescara. Oltretutto nessuna localizzazione è prevista dal PNRR in quella parte di città.
Una Casa di comunità è una struttura dove operano medici di medicina generale ed infermieri. Dunque un punto di riferimento continuativo per la popolazione che può essere dislocato ovunque, non necessariamente a San Silvestro.
La Delibera n. 302 del 24 febbraio 2022, con cui la Asl di Pescara finalizza le risorse PNRR a specifici interventi, indica una Casa di Comunità a Pescara e ne contempla altre a Montesilvano, Spoltore, Scafa, Cepagatti e Penne.
In questa delibera la Asl non fa alcun riferimento alla localizzazione in una specifica area a sud di Pescara, quindi l’ubicazione in quella parte di città non è richiesta né dagli atti a monte del Pnrr né da quelli dell’azienda sanitaria. Il fatto che a febbraio 2022 il Sindaco abbia proposto il parco “8 marzo”, “poiché in zona sud della Città”, non trova giustificazione negli atti, che mai riportano indicazioni secondo cui la Casa di comunità debba essere realizzata proprio a San Silvestro.
Di tutto ciò chiederemo conto all’Assessore Verì nella Commissione Sanità del prossimo giovedì (16 marzo), in cui è prevista la sua audizione proprio in materia di edilizia sanitaria. Sarà quella l’occasione per discutere della finalizzazione delle risorse del PNRR, di cui le Case di Comunità sono parte fondamentale ai fini del ridisegno della sanità del territorio, visto che ne è prevista 1 ogni 20.000 abitanti. Queste funzioni permettono, senza alcun dubbio, di localizzare altrove la Casa di Comunità di Pescara, verificando se il Comune, la Provincia o la stessa Asl dispongano di immobili già pronti o altri terreni da destinare, senza essere costretti ad edificare su un parco. È del tutto evidente che la Asl di Pescara debba rispondere ad un solo requisito del bando, quello della non acquisizione dei siti. Se la Asl ha beni già destinabili e non li usa potrebbe incorrere in un depauperamento del proprio patrimonio rilevabile anche a fini contabili, e su questo ho già chiesto alla direzione della Asl di indicarmi i beni immobili attualmente di proprietà.
Un’ultima annotazione. Per concedere il diritto di superficie gratuitamente, in base all’ultima giurisprudenza contabile, la Asl dovrà assicurare che all’interno di questa struttura, per la sua intera durata di funzionamento, non vengano svolte funzioni con scopo di lucro, e tutti noi sappiamo che i fondi del Pnrr non consentono assunzioni di personale, così come siamo a conoscenze delle ristrettezze degli organici Asl. Siamo proprio sicuri che si voglia comprimere con questo diritto di superficie gratuito l’utilizzabilità futura dell’edificio per altre prestazioni a pagamento? Cercare tra i propri beni potrebbe lasciare aperta per il futuro anche questa possibilità.
Il Consigliere Regionale
Antonio Blasioli