“La Regione Abruzzo ha uno sviluppo costiero complessivo pari a 125 Km, il fenomeno dell’erosione, anche nella nostra regione, continua a destare preoccupazioni e rischia di diventare drammatico in termini di tutela ambientale, di tenuta economica e di sviluppo turistico” spiega Dino Pepe.
“L‘intera costa abruzzese continua ad essere esposta al grave rischio di erosione e gli interventi finora messi in campo non hanno determinato effetti soddisfacenti di tutela, anzi, si sono rivelati assolutamente fallimentari” prosegue il Consigliere regionale.
“Come è noto, nel corso della campagna elettorale delle regionali del 2019 il centrodestra ha promesso di intervenire contro l’erosione solo ed esclusivamente con scogliere parallele e mai più con ripascimenti e pennelli perpendicolari alla linea di costa. Promessa puntualmente disattesa, con risultati sotto gli occhi di tutti, a partire da Alba Adriatica, unica opera pubblica di Marsilio e D’Annuntiis in questi 4 anni. Più volte, come opposizione, abbiamo chiesto un tavolo di crisi con tutti i portatori d’interesse che affrontasse, senza deliri di autosufficienza, il problema, ma nessuna risposta concreta è arrivata da Marsilio e dal suo esecutivo” aggiunge Pepe.
“Il contrasto all’erosione costiera è materia di esclusiva competenza regionale e necessita di una seria programmazione, per questo ho proposto una nuova Interpellanza con la quale chiedo alla Giunta regionale quali sono gli interventi di mitigazione del fenomeno erosivo programmati per il 2023 con particolare riferimento alla costa teramana e ai Comuni di Villa Rosa di Martinsicuro, di Alba Adriatica, Pineto, Roseto e Silvi.
Chiedo ancora, quale ulteriore programmazione straordinaria si intende mettere in atto a difesa della costa dall’erosione e quali sono le misure che il Governo regionale ha attuato e intende attuare a seguito delle richieste delle amministrazioni locali conseguenti la Conferenza dei Capigruppo dello scorso 29 novembre 2022.
Nell’Interpellanza sollecito, infine, una risposta anche sulle risorse con le quali si intende fronteggiare l’emergenza e sul crono-programma degli interventi, considerato che siamo all’ultimo anno di legislatura. Dopo anni di promesse, fallimenti e bugie magari il 2023 sarà l’anno delle scogliere” conclude Pepe.