“A grave rischio blocco sono parti importanti del piano di ricostruzione a seguito degli abbattimenti degli edifici che sono in corso anche in virtù degli incentivi programmati. Per di più le famiglie hanno lasciato le abitazioni facendosi carico delle spese di affitto nel periodo della ricostruzione. Senza contare gli studi professionali che hanno investito in progetti e tecnologie: anche per loro verrà meno qualsiasi certezza. Tornare indietro per le famiglie sarà impossibile poiché gli immobili da demolire sono stati già liberati dei servizi essenziali. Si determinerà peraltro una situazione di disparità tra cittadini: quelli che hanno usufruito dei bonus per piccoli interventi e quelli che di fronte al disastro hanno dovuto aspettare maggiore tempo per avviare i lavori di ricostruzione. È evidente che la situazione di instabilità con il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura produrrà l’immediato stop per i contratti e per gli accordi in essere instaurati per dare maggiori certezze sulla sicurezza sismica di interi territori. Come Pd ci battiamo per modificare radicalmente questo decreto e per fare in modo che gli abitanti delle aree del cratere possano continuare ad usufruire delle misure del superbonus secondo il regime precedente alla modifica governativa. Chiediamo che anche il Commissario per la Ricostruzione si muova da subito in questa direzione”.
“Le decisioni del Governo sul superbonus non sono solo molto gravi perché colpiscono famiglie, imprese e lavoro (che hanno rispettato regole e un patto con lo Stato) ma rappresentano anche un pesantissimo colpo per le popolazioni delle aree colpite dal sisma dell’Italia centrale”: a dichiararlo sono quattro parlamentari del Pd: Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese, Walter Verini, Cecilia D’Elia e Alberto Losacco.