Il giubilo collettivo che sta accompagnando la pubblicazione del bando per i lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’ospedale San Massimo di Penne cela in realtà tre aspetti determinanti: chi ha reperito le risorse, l’enorme ritardo con cui sono state impiegate e lo spostamento degli ulteriori 12,5 milioni verso altri ospedali.

Al di là dell’“annuncite” in cui è scivolato il centrodestra regionale, occorre sottolineare come venga del tutto ignorato, da un lato il fatto che i 12,5 milioni di euro – che finanziano quasi completamente l’intervento – siano stati intercettati dalla Giunta D’Alfonso sulla base del fondo per l’edilizia sanitaria della Legge 205/2017 (la Legge di Bilancio approvata nel dicembre 2017 sotto il Governo Gentiloni), e dall’altro che la Regione debba spendere un ulteriore milione di euro per fronteggiare l’aumento del costo dei materiali dovuto ai ritardi con cui la Giunta e la Asl di Pescara hanno espletato la procedura.

Senza dimenticare le problematiche segnalate da noi negli ultimi mesi, dal pronto soccorso ai posti letto di medicina, ben 24, allestiti tempo addietro ma ancora inutilizzati in attesa delle scelte del Governo regionale (leggasi rete ospedaliera), ferme da 4 anni. Per arrivare al la carenza di medici nei reparti, in particolare quello di medicina – situazione che ricordiamo, nello scorso aprile causò il blocco dei ricoveri -, che obbliga i medici a turni massacranti e a cui si cerca di porre rimedio ancora con i contratti Covid. Un’insufficienza aggravata per giunta dalla soppressione dell’Uos “Blocco Operatorio”, confluita nella Uosd omonima di Popoli.

Ricapitolando, il centrodestra fa aumentare di un milione di euro la spesa per gli abruzzesi rispetto a quanto preventivato e si intesta un finanziamento che nel corso degli anni ha rischiato di vanificare ed era disponibile già dal luglio 2020, come dichiarava allora l’Assessore Verì, che in quella stessa occasione sottolineava l’impegno a “comprimere al massimo i tempi per l’avvio del cantiere”.  Non osiamo immaginare quanto tempo sarebbe trascorso se non si fossero impegnati.

I comunicati degli ultimi giorni stridono ancora di più se paragonati a quelli del novembre 2020 in cui si annunciava l’avvio dei lavori nell’aprile 2021, praticamente due anni fa, oltre a cozzare con la condizione attuale del presidio ospedaliero, da noi ripetutamente denunciata nel corso di questi anni con visite ispettive, interrogazioni, interpellanze e note stampa.

Ricordiamo infine che gli ulteriori 12,5 milioni di euro destinati inizialmente al miglioramento sismico della struttura ospedaliera di Penne sono stati invece dirottati sui nosocomi di Avezzano, Vasto e Lanciano nel silenzio più assoluto degli esponenti di centrodestra che oggi esultano.

Speriamo che almeno questa volta, dopo i ritardi accumulati, Regione e Asl mantengano le promesse, che i lavori possano finalmente partire e non siano l’ennesima scusa per non prendere quelle decisioni che tutta la sanità vestina attende ormai da 4 anni.

Il Consigliere Regionale
Antonio Blasioli

Il segretario del Circolo del Partito Democratico di Penne
Luciano Procacci