Le reazioni unanimi e severe alla scelta del Governo di “chiudere” il superbonus 110% sono la prova delle conseguenze catastrofiche che si determineranno se non si torna indietro e si imbocca, finalmente, una strada giusta per completare i cantieri già aperti e favorire gli impegni assunti.
Impedendo agli Enti locali di acquistare i crediti incagliati si produrrà una crisi sociale, economica e ambientale senza precedenti per i cittadini e i soggetti economici coinvolti: in Abruzzo, secondo i dati ENEA, solo sul superbonus 110% sono 10mila i cantieri coinvolti e oltre due miliardi di euro l’ammontare dei lavori previsti.
Come nel gioco del “Domino” in cui ogni pedina fa cadere la successiva, la mossa della Meloni colpirà, una dopo l’altra, tutte le azioni in atto, facendo fallire il processo di efficientamento del patrimonio abitativo avviato con i vari bonus (ristrutturazioni, ecobonus, super ecobonus, sisma bonus, bonus verde, bonus facciate, bonus mobili).
Si tratta di decine di migliaia di pratiche sul nostro territorio. Uno sfregio a tutti coloro che, ad esempio, pensavano di realizzare un impianto fotovoltaico per l’efficientamento energetico: bloccando i crediti d’imposta chi potrà più permetterselo?
E non basta: nei Comuni dei crateri sismici molti lavori di ricostruzione senza l’integrazione col Bonus 110% sono irrealizzabili: si rischia il blocco della ricostruzione faticosamente e brillantemente promossa dal Commissario Legnini. Le ATER, ad esempio, non potranno realizzare l’adeguamento delle “case popolari”. E ancora: portare sul lastrico migliaia di imprese, licenziare 175.000 operai, significa strangolare le aziende che dovrebbero essere chiamate a lavorare sul PNRR.
Imprese con crediti inesigibili e senza disponibilità finanziaria falliranno, o saranno segnalate per mancati pagamenti, avranno DURC non in regola, saranno impossibilitate ad assumere impegni, non avranno capacità operativa. Sarà una catastrofe nazionale. Eppure la Meloni appena qualche mese fa, una settimana prima delle elezioni aveva scritto di essere pronta a tutelare i diritti del superbonus.
Le imprese, i sindacati, la politica, impediscano questo danno enorme: ne va del futuro del paese e di tutti noi. Marsilio, Biondi, i parlamentari tutti, invece del vergognoso silenzio di queste ore, difendano l’Abruzzo.
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci