A freddo, anzi nel pieno di un tentativo messo in atto da Regioni e Amministrazioni locali, per acquisire parte dei crediti bloccati e dare una boccata d’ossigeno al sistema edilizio paralizzato, il Governo Meloni colpisce con violenza proprio questa azione istituzionale (la stessa Giunta regionale abruzzese ha appena approvato una legge in tal senso) e getta nel panico imprese, professionisti, fornitori e famiglie.

Ci si aspettava una soluzione strutturale che evitasse il tracollo e invece il Governo peggiora la situazione. L’Associazione dei costruttori è insorta perché si era impegnata a trovare con l’ABI (l’Associazione delle Banche) una soluzione allo sblocco dei crediti incagliati, compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat.

In audizione al Parlamento, infatti, giorni fa proprio Luca Ascoli, Direttore del dipartimento statistiche sulla finanza pubblica di Eurostat, ha voluto sfatare gli allarmi governativi affermando che il costo del Superbonus non impatta sul debito pubblico ma solo sul deficit annuale (cioè la differenza tra entrate e spese) aumentandolo in alcuni anni e diminuendolo in altri, a seconda del profilo temporale di contabilizzazione. Ma non crea mai un debito e in più ha una ricaduta positiva sull’economia. Gli errori o i mancati controlli avvenuti nel passato non possono giustificare uno sfregio del genere.

La scelta del Governo deve essere respinta anche perché rompe la fiducia dei cittadini nelle leggi dello Stato: centinaia di migliaia di famiglie rischiano di ritrovarsi senza casa, si apriranno drammatici contenziosi, migliaia di operai verranno licenziati, tutte le imprese coinvolte rischiano il fallimento o saranno costrette a cedere i loro crediti a tassi di usura a intermediari spregiudicati o a una criminalità organizzata col colletto bianco. L’Aquila – che ha conosciuto col terremoto l’emergenza della ricostruzione e la battaglia contro l’ingiusta restituzione delle tasse – può e deve chiedere al Governo di recedere da questa feroce scelta: lo facciano le imprese, l’ANCE, gli ordini professionali, gli inquilini, i sindacati, tutte le forze politiche responsabili. E lo facciano le istituzioni: il Sindaco che conosce le drammatiche conseguenze che questa mossa avrebbe sul sistema edilizio, Marsilio che altrimenti verrebbe sfregiato dal suo Governo, lo faccia la politica che qui all’Aquila ha eletto Giorgia Meloni.

Serve una misura-verità che sblocchi il pregresso e razionalizzi il futuro, dando una prospettiva decennale a questo innovativo istituto.

 

Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci