Attivare immediatamente una commissione comunale dedicata al problema del caro energia e alle preoccupanti conseguenze che i vertiginosi aumenti delle bollette produrranno sulle famiglie, sulle attività economiche e sugli enti pubblici stessi, tra cui il comune dell’Aquila che ha recentemente incrementato nell’ultima variazione di bilancio la voce per le spese energetiche di circa 5,5 milioni di euro in aggiunta ai 3,6 milioni già aumentati nel 2022 rispetto all’anno precedente.

Mi rendo benissimo conto che la portata del problema è tale che neanche le misure varate dal Governo centrale riusciranno a contrastarne adeguatamente l’effetto, ma a maggior ragione è nostro dovere a livello locale occuparcene per non lasciare la comunità aquilana in balia delle onde.

Ci sono comuni italiani che già stanno ragionando sulla riduzione dei consumi attraverso lo spegnimento della pubblica illuminazione in determinate fasce orarie o su interventi di bilanciamento ed ottimizzazione degli impianti termici negli edifici pubblici, altri che hanno messo in campo “bonus energia” da distribuire una tantum alle famiglie più fragili che ne faranno richiesta.

All’Aquila in particolare si potrebbe ragionare su una distribuzione più concentrata degli alloggi del progetto CASE con un conseguente efficientamento dei consumi. Ma ci sarebbero tante altre soluzioni da adottare come quella delle Comunità Energetiche Rinnovabili, dove cittadini, attività commerciali, PA e imprese decidono di dotarsi di impianti comuni per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali per tutti. Ricordo a tal proposito che nel Fondo Complementare al PNRR è previsto un apposito stanziamento, destinato alle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, con un bando già emanato ed un termine ultimo per la presentazione delle domande fissato al 31 ottobre 2022.

C’è poi una questione su cui tutte le forze politiche cittadine dovrebbero fare fronte comune per capire se attraverso il potere legislativo regionale in materia di energia si possano prevedere strumenti che tengano conto dell’incidenza decisamente più drammatica sulle aree interne e montane, dove far fronte alle temperature invernali comporterà un onere maggiore che nel resto del territorio. Una battaglia, se necessario, da portare tutti insieme anche in parlamento.

L’invito a tutti i colleghi in consiglio comunale è di fare propria la mia proposta con la consapevolezza che mai come in questi momenti è indispensabile aprirsi al confronto, per esplorare tutte le possibili soluzioni ma soprattutto con l’obiettivo di costruire una rete di protezione sociale che non lasci famiglie o realtà economiche abbandonate alla disperazione.

 

Stefano Palumbo 
Consigliere comunale del Partito Democratico
Presidente della commissione di vigilanza e controllo