Quarantatre mesi. Centottanta quattro settimane. Milleduecento ottantotto giorni. Questo il tempo che hanno impiegato i consiglieri di Fratelli d’Italia per ricordarsi della città. Tre anni e 7 mesi il tempo sprecato dal Governatore Marsilio per scoprire che l’Abruzzo ha un capoluogo di nome Chieti. Leggiamo che il partito di opposizione teatina rivendica meriti e ringraziamenti: il merito di aver interloquito con quelli che hanno voluto sostenere ed eleggere nel 2019; i ringraziamenti, secondo loro dovuti, ad un Presidente di Regione che qui a Chieti abbiamo visto tante volte quante sono le dita di una mano. Le realtà, banale nella sua evidenza, è che la campagna elettorale per le elezioni politiche è ormai cominciata, e l’occasione per procacciare voti al proprio Partito, sfruttando quella filiera istituzionale che mai si è utilizzata per fare gli interessi di Chieti, è troppo ghiotta per chi ha l’abitudine di fare politica sui giornali, senza aver mai prodotto fatti diversi dall’aver portato la città in predissesto.

Mentre ieri l’Amministrazione Ferrara ha riaperto uno degli Asili Nido chiusi dalla ex giunta di centrodestra, leggiamo l’ex Assessore all’istruzione tacciare noi di cosiddette “chiacchiere”. Mentre a Chieti arrivano da mesi finanziamenti per la riqualificazione della città, grazie ai bandi vinti dall’attuale maggioranza al governo, apprendiamo di presunti interventi concreti da parte della Regione per l’EX GIL, con una tempistica propria di ogni promessa elettorale. Mentre il Sindaco di Chieti, la sua Giunta, e il consiglio di maggioranza, da sempre e in ogni circostanza hanno inteso tessere corretti rapporti istituzionali, anche di condivisione, con la Giunta a guida Marsilio, i consiglieri di Fratelli d’Italia, come pure quelli dell’intera opposizione di centrodestra, mai si sono preoccupatati o sono riusciti a portare al centro delle dinamiche politiche regionali la città di Chieti e i suoi tanti, atavici problemi. Caso emblematico è il Consiglio comunale sulla Sanità disertato dall’intera filiera istituzionale cui oggi sfacciatamente si appellano; come pure la visita spot del Governatore Marsilio sul tracciato ferroviario, soltanto dopo i tanti consigli comunali e le numerose commissioni consiliari riunitesi su un tema molto importante per i cittadini che rischiano di perdere la propria casa, come pure per i diversi territori soggetti a conseguenze nefaste dal punto di vista urbanistico e ambientale.

Chieti non ha avuto il piacere di vedere il Presidente Marsilio, e nessuno degli esponenti del suo Partito, in alcuna delle tante e belle serate, iniziative, o eventi organizzati nel corso degli anni post pandemici messi in campo per ridare vita al commercio, all’economia e alla socialità della nostra città. Ma non ha avuto neanche la dignità della sua presenza quando si è affrontato in Consiglio comunale l’annoso problema della carenza idrica. L’Abruzzo per Fratelli d’Italia pare essere soltanto terra di conquista di voti e di consensi. Voti e consensi da guadagnarsi non per un esponente del proprio territorio, ma innanzitutto per la propria Leader di Partito nazionale, nella constatazione che forse quel Partito qui non aveva candidati sufficientemente autorevoli per evitare un cosiddetto comodo paracadute all’ennesimo esponente romano. Alla retorica dei colleghi consiglieri, dunque, si può rispondere solo con una riflessione di buon senso per chi ha veramente a cuore la città: se è vero che l’Abruzzo è la terra forte e gentile che ha accolto, suo malgrado, e sopporta un Presidente estraneo a sé stessa, è vero anche che l’Antica Teate nulla ha da invidiare, e soprattutto da cedere, a chi non ci conosce neanche sul cartello autostradale.

Si concentrino meno sulla propria personalistica campagna elettorale i colleghi di opposizione. E se di filiere vogliono parlare, comincino con il chiedere e pretendere l’erogazione immediata dei contributi destinati alle imprese e alle attività turistico -commerciali, garantiti dal Governo centrale per fronteggiare la crisi economica da pandemia, ma che a tutt’oggi sono dalla Regione Abruzzo bloccati e non distribuiti. Questi sono i dati concreti e la verità dei fatti. Il resto solo stantia e riconoscibile propaganda per guadagnarsi la gratitudine non dei cittadini, ma dei propri referenti politici da far eleggere.

 

I Consiglieri comunali,

Di Roberto, Di Giovanni, Paci e Iacobitti (PD CHIETI)