Come preannunciato qualche giorno fa sui nostri canali social, il Sindaco Matteo Perazzetti ha ufficializzato la sua candidatura al Senato delle Repubblica nelle fila di Fratelli d’Italia.

Certo, seppur terzo nel listino bloccato, una possibile elezione di un candidato del proprio territorio potrebbe portare solo vantaggi e, citando proprio lo stesso Sindaco “La nostra Città potrà avere maggior voce nelle sedi centrali dello Stato”.

Ci chiediamo però a beneficio di chi? Visto che non è stato in grado di rappresentare Città Sant’Angelo nella sola Provincia di Pescara, figuriamoci in Parlamento e chi potrebbe rappresentare se non altro solo gli interessi di Fratelli D’Italia?

Per rivestire il ruolo di Senatore della Repubblica, oltre all’età minima dei 40 anni, ci vogliono particolari competenze e capacità amministrativa e una coerenza politica e morale di un certo spessore. Sino ad ora però, nella sua veste di Primo Cittadino, l’intera cittadinanza ha potuto constatare tanta smania di protagonismo, autoreferenzialismo e molta incoerenza e questa sua candidatura però è sintomo di menefreghismo perchè candidarsi in Senato, a prescindere dall’appartenenza politica, quando la propria maggioranza è risicata è da considerarsi una vera fuga dalle proprie responsabilità.

A questo bisogna aggiungere una caduta di stile a causa dell’ego spropositato del nostro candidato Senatore: il 12 agosto scorso è sono stati approvati in Giunta i criteri e le modalità per la concessione degli spazi comunali per i comizi elettorali. Forse la foga della campagna elettorale, come mai tutta questa corsa per regolamentare gli spazi comunali? Visto che il Sindaco era già a conoscenza della sua imminente candidatura, non sarebbe stato opportuno coinvolgere il Consiglio, sia per competenza che per correttezza istituzionale, per normare gli spazi? Non è una sola questione di regolamenti comunale ma di etica pubblica!

Il Primo Cittadino, insieme all’allora compatta maggioranza, aveva promesso alla comunità angolana un veloce cambiamento, come il proprio slogan elettorale, che però non è mai arrivato ed è costretto quindi ad alimentare con letture rivisitate e filtrate questa realtà deludente. A questo atteggiamento si accoda poi l’indegno scontro social, con scambi di accuse gravissime, avute dallo stesso Sindaco con il Consigliere Lucio D’Anteo, dal quale poi apprendiamo di ombre sulla sua risicata maggioranza, per una presunta ineleggibilità e incompatibilità di due consiglieri componenti dell’attuale maggioranza.

Visto che queste accuse non sono state respinte con chiarezza al mittente, provvederemo come noi come Gruppo Consiliare ad approfondire e fare luce sulla questione in tutte le sedi opportune la veridicità delle accuse, che se confermate potrebbero provocare un terremoto sulla legittimità dell’attuale Consiglio Comunale. In teoria spetterebbe allo stesso Perazzetti sia come Sindaco che, come candidato ad un’una, alta carica pubblica molto importante chiarire i fatti con assoluta trasparenza.

Infine, auspichiamo almeno una campagna elettorale che rispetti la storia, la cultura, le tradizioni e i valori fondanti la comunità angolana di tolleranza, libertà e solidarietà e che non trasformi Città Sant’Angelo in un feudo di Fdi e di tutta la destra sovranista. Viste però le scelte fatte sul Biodigestore, il Trasporto Pubblico Scolastico e la linea dettata da Roma da Giorgia Meloni, il futuro non è dei migliori!

 

I Consiglieri Comunali “PD-Insieme per Città Sant’Angelo”

Antonio Melchiorre

Patrizia Longoverde

Catia Ciavattella

Mauro Patrizii