“Come dichiarato dall’Anpi – aggiunge l’esponente dem – è giusto ricostruire tutta la storia: le origini dei conflitti, le responsabilità, gli odi, le aggressioni, le violenze, le vendette. Perché le frontiere divengano non un muro, ma il luogo del riconoscimento dell’altro, la porta aperta per l’amicizia fra i popoli. La Regione Abruzzo e il Comune dell’Aquila invece hanno dato vita ad un’iniziativa che appare più un’operazione di propaganda che non di ricostruzione storica dei gravi fatti avvenuti, condotta senza alcun rispetto per le istituzioni storiche, per le vite di chi non c’è più e per la veridicità dei fatti”.
“Per questo – conclude Pezzopane – ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno e al ministro dell’Istruzione per sapere quali iniziative urgenti i ministri intendano adottare per consolidare e conservare la memoria di fatti complessi e drammatici come quelli che riguardarono il confine orientale del nostro Paese, con particolare riguardo al mondo della scuola, anche al fine di disincentivare il ripetersi in futuro di operazioni meramente propagandistiche che, con l’utilizzazione di fondi pubblici, e senza nessun coinvolgimento di esperti e studiosi interessati, rischiano di fornire anche ai minori di età una ricostruzione distorta dei fatti avvenuti sul territorio italiano”.