“La Regione si attivi per far rientrare la LFoundry nel decreto governativo in preparazione sul potenziamento delle realtà produttive di microchip presenti sul territorio nazionale. Si tratta di una strategia europea, resa possibile dal Piano di finanziamento da quasi 50 miliardi di euro che l’Ue presenterà in settimana, per spingere la produzione di semiconduttori in Europa dal 10% al 20% entro il 2030 e affrontare la concorrenza di altri colossi mondiali del settore. È un’opportunità che l’Abruzzo e la LFoundry non possono perdere e su cui bisogna attivarsi al più presto”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci, che più volte ha chiesto attenzione e un intervento della Regione, dopo i blackout verificatisi nell’azienda tecnologica marsicana.
“Tra i punti essenziali nel piano dell’Ue c’è una stretta sull’export e regole più flessibili sugli aiuti di Stato per le aziende – fa sapere Paolucci- L’obiettivo è in breve quello di raddoppiare la produzione, potenziando le realtà esistenti e creando nuovi soggetti in grado di farlo. In Italia c’è una delle realtà italiane più rilevanti, con un grandissimo stabilimento, di cui sono motore quasi 1.500 unità lavorative altamente specializzate e che ha un valore tecnologico e professionale importantissimo, tale da non poter rimanere fuori dalle coperture che il Governo si appresta a dare attraverso l’annunciato decreto. Lo stabilimento marsicano deve necessariamente essere inserito, sia per l’alta tecnologia di cui è portatore, sia perché così potrebbe uscire rafforzato dopo i black out e le impasse registrate nelle scorse settimane e siamo certi che questo servirebbe anche a mantenere e, possibilmente, sviluppare occupazione stabile, oltre a consolidare il valore tecnologico di questa realtà. Il Governo deve dialogare con la proprietà dello stabilimento per inserirlo nel progetto di potenziamento in itinere, la Regione deve agevolare tale risultato, mettendo a disposizione tutte le risorse normative e finanziarie per favorirlo e deve farlo ora, perché i tempi delle decisioni essenziali è questo e quelli di utilizzo delle risorse PNRR sono molto stretti”.