“Un altro passo nel caos per la società di gestione del trasporto pubblico abruzzese, che bandisce un concorso per l’assunzione di autisti con contratto di apprendistato professionalizzante, ma lascia fuori centinaia di aspiranti, personale che dopo aver lavorato per mesi come interinale per la TUA, non potrà partecipare perché non è previsto un bando capace di includere chi si trova in tali condizioni. Una mancanza di programmazione che rende ancora più precario il settore e ancora una volta esclude le parti sociali, che il centrodestra da tre anni a questa parte taglia fuori da ogni tipo di concertazione”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci e il consigliere Antonio Blasioli, che chiedono alla Regione di far uscire un ulteriore bando per rendere maggiormente inclusiva tale possibilità.
“Una beffa che ha legittimamente mobilitato i sindacati, a cui va il nostro pieno sostegno – continuano i due consiglieri – A seguito di una nostra visita ispettiva, avevamo ricevuto assicurazioni dai vertici di TUA circa il concorso, al momento è necessario fare un passo in più e pubblicare un bando che renda accessibile a più persone tale opportunità. Se da una parte è comprensibile che la Tua ricorra al concorso tramite apprendistato professionalizzante, per contenere il costo del lavoro, non si capisce perché, al contempo, non riconosca l’accessibilità alla procedura a chi una formazione, anche minima ce l’ha. Così com’è, l’avviso è un’occasione per pochi, perché potranno partecipare soltanto giovani che non abbiano superato i 29 anni di età e che non abbiano già svolto, con qualsiasi contratto precedente, la mansione di autista. Questo significa che la Regione lascerà a piedi qualcosa come 200 lavoratori che durante la pandemia hanno fatto andare avanti il servizio e che a causa proprio di questa esperienza maturata, senza un ulteriore bando, non potranno essere ammessi alle prove. A questa beffa se ne aggiunge un’altra, quella che se la Regione non correggerà il tiro, a godere di questa opportunità potranno essere in tanti anche da fuori regione.
E se gli aspiranti dipendenti vengono trattati così, a pesci in faccia vengono presi anche gli ex dipendenti, perché accade che i lavoratori di TUA andati in prepensionamento perché hanno aderito al contratto di espansione, a distanza di oltre due mesi dall’uscita non hanno ancora ricevuto un euro a causa del venir meno di fideiussioni bancarie che la società regionale di trasporto non è riuscita ad ottenere dagli Istituti di credito. Cosa succede non ci è dato sapere, ma senza un pubblico chiarimento da parte della Regione, tale stasi potrebbe essere spiegata solo da un carente stato di salute dell’azienda. Malessere di cui ad oggi ci è dato solo supporre, visto il caos in cui versa il settore trasporti da tre anni a questa parte e su cui pensa ancora il taglio di oltre 7 milioni di euro del fondo regionale che, nonostante le risorse aggiuntive prodotte dalle cartolarizzazioni, non sono stati ancora reintegrati”.