Basta fare una ricerca sul sito internet del Comune dell’Aquila e leggere il nome dell’ingegnere Lucio Nardis, quale responsabile del procedimento del randagismo, per avere conferma del fatto che su questo tema l’amministrazione è ferma al 2020, anno in cui lo stesso dirigente è andato in pensione.
Poco o nulla è stato fatto in questi anni, certamente sul progetto “L’Aquila a 4 zampe” approvato con delibera n. 527 del 25/11/2019 ma ad oggi ancora inattuato. Scopo del piano, promosso dalla sezione veterinaria della ASL, era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica circa tutti gli adempimenti previsti dalla normativa vigente per la corretta detenzione di un animale da compagnia, incentivare il ricorso alla sterilizzazione chirurgica al fine della limitazione delle nascite, ridurre il fenomeno dell’abbandono e istituire, infine, un ciclo virtuoso con l’associazionismo locale per l’incentivazione delle adozioni dei cani randagi e abbandonati. Un progetto che sarebbe dovuto servire anche, grazie soprattutto al prezioso lavoro svolto volontaristicamente dalla rete di associazioni presenti sul territorio, al controllo e al monitoraggio delle situazioni più a rischio al fine di provare ad arginare alla radice la causa del vagantismo e del conseguente sovraffollamento dei canili.
Una problematica che non attiene solo ad una mancanza di sensibilità da parte dell’amministrazione ma anche ad un poco attento utilizzo delle risorse pubbliche se è vero che nell’ultimo quinquennio il Comune dell’Aquila ha speso per il fenomeno del randagismo più di 1 milione di euro, verosimilmente solo per la custodia dei cani presso i canili convenzionati senza efficaci politiche attive volta a ridurre il carico in capo all’ente comunale.
Ho deciso pertanto di chiedere la convocazione di una commissione territorio alla quale ho chiesto di invitare oltre l’assessore all’ambiente anche i vertici del servizio veterinario della ASL e le associazioni che quotidianamente si occupano del fenomeno sopperendo all’assenza del Comune.
Il capogruppo del PD in Consiglio comunale all’Aquila
Stefano Palumbo