Sembra che la strategia di TUA sia ormai quella di danneggiare gli utenti, di peggiorare il servizio, di complicare la vita ai pendolari, di ridurre corse e fermate, di operare – in spregio ad ogni minima correttezza – senza neppure coinvolgere o addirittura informare le amministrazioni interessate.
Le notizie arrivate in questi giorni dalla Valle Peligna sono disarmanti, offensive e confermano un drastico peggioramento del servizio da e verso la Capitale.
Durante la scorsa estate si è registrata una brusca riduzione di corse, passate da cinque a due e senza alcun collegamento nel fine settimana.
Da oggi, invece, il servizio si ridurrà anche nel numero di fermate.
Dopo aver tagliato la fermata di Pratola paese e quella (già da tempo) della stazione di Sulmona, da stamane sono state soppresse a Sulmona anche le fermate di Porta Napoli e della Villa comunale.
In pratica chi vuol viaggiare su Roma ha a disposizione tre fermate a Sulmona (all’Ospedale, sotto il ponte Capograssi e al centro commerciale Il Borgo) e una a Pratola di fronte al casello autostradale di Pratola.
Naturalmente – per essere ancora più indifferenti verso l’utenza – TUA si limita a scrivere questi cambiamenti sul suo sito web, spesso senza preavviso e senza comunicarlo a nessuno, nemmeno ai Sindaci trattati come pezze da piedi.
Se la motivazione di TUA è l’assenza sicurezza di alcune fermate, ci si chiede perché siano state utilizzate finora degli stalli pericolosi, oppure perché quelle fermate continuino ad essere normalmente utilizzate per le altre tratte, o ancora perché non si mettono in sicurezza con i dovuti lavori di adeguamento.
Se invece la motivazione di TUA è una presunta “ottimizzazione” dei tempi, c’è da chiedersi: a che serve ridurre i tempi morti e velocizzare le corse se questo avviene a danno degli utenti – con aumento di costi e tempi di arrivo alle nuove fermate – e rischiando, con questi disagi, di far diminuire il numero dei passeggeri? A chi serve un autobus che viaggia più veloce ma sempre più vuoto?
Io un’idea ce l’ho: servirà a qualcuno a dimostrare, da qui a un anno, che quelle corse le prende sempre meno gente, che dunque non sono economicamente sostenibili e, infine, a decidere di cancellarle completamente.
Per realtà che non hanno l’alternativa del trasporto ferroviario e che – nel caso dell’Aquila – hanno l’autostrada più costosa e più lenta d’Italia, il servizio di TUA si sta rivelando una beffa e un’offesa.
P.S. Per quanto riguarda L’Aquila – senza voler tornare sul taglio di corse che danneggiano pendolari, lavoratori e studenti – ricordo solo la perdurante vergogna della biglietteria. Dopo l’improvviso e demenziale trasferimento dal Terminal dello scorso 26 luglio, il Sindaco promise solennemente che entro ottobre sarebbe stata ripristinata. Una bufala gigantesca. La biglietteria sta ancora in via Strinella 156: strano che il Sindaco non se ne sia accorto.
Il consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci