E’ di questi giorni come di consueto la discussione della legge del bilancio che avverrà probabilmente poco prima di Natale o fra Natale e capodanno.
È superfluo sottolineare come, dopo due anni di pandemia, e in una situazione di incertezza ancora in corso tutti i grandi settori del paese siano interessati dalla legge di bilancio.
Questi sono giorni di confronto, e anche di iniziative da parte di alcune organizzazioni sindacali che, in forme diverse, pongono l’accento sulle annose questioni che riguardano l’ordinario della scuola in cui, ultimamente, è compresa anche la gestione della pandemia.
Gli articoli della legge di Bilancio, con i provvedimenti che ne conseguono, non saranno del tutto risolutivi rispetto alle tante carenze di un sistema scolastico che, per un deficit di percezione della sua centralità rispetto al sistema paese, negli anni, ha pagato lo scotto di un insufficiente impiego di risorse.
L’azione della politica, e quindi anche del Partito Democratico, si è concretizzata attraverso la presentazione di emendamenti ai quali sono legate partite di spesa ben precise come altrettanto preciso è l’iter di ammissibilità di un emendamento.
Il primo tema la richiesta che riguarda le misure connesse all’emergenza covid, l’articolo 107, per il quale, in un contesto che è ancora emergenziale, il Partito Democratico ha chiesto che possano essere i dirigenti scolastici a decidere, stante i fondi a disposizione, quali posizioni lavorative utilizzare all’interno del contesto scolastico oltre il personale docente. Si tratta, infatti, di personale reclutato in un momento di emergenza che è stato utile all’intera gestione del protocollo anti covid e, di conseguenza il provvedimento deve necessariamente abbracciare tutti gli operatori scolastici.
Altro punto cruciale, l’incremento del Fondo valorizzazione della professionalità docente, che nella legge di bilancio è trattato all’articolo 108: l’intervento emendativo del Partito Democratico chiede sia l’incremento del fondo per la valorizzazione del merito del personale docente, anche per un tentativo di ridurre le differenze rispetto gli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione a parità di qualifica, ma anche che vengano eliminati alcuni nuovi indicatori- si è parlato della “dedizione all’insegnamento”- dal momento che questi non sono suscettibili di una misurazione oggettiva.
L’attività emendativa ha riguardato anche il dimensionamento delle istituzioni scolastiche affinché si possa agire con efficacia assegnando qualifiche apicali anche alle scuole montane, aree interne, zone disagiate che comunque ancora di più necessitano di una gestione stabile.
Con l’articolo aggiuntivo 112 bis riguardante le misure, onerose e non, per il rafforzamento delle istituzioni scolastiche e per il regolare svolgimento dei prossimi due anni scolastici, si è iniziato un confronto su questioni che risultano indispensabili per potenziare le istituzioni stesse.
In particolare, il fondo che fa fronte alla gestione di base delle scuole come il noleggio fotocopiatrici, acquisto prodotti di uso comune, di prodotti per l’igiene e le pulizie, carta igienica, senza dover chiedere ingenti contributi alle famiglie per la normale funzionalità, gli emendamenti riguardanti l’abilitazione, il reclutamento e la stabilizzazione dei docenti con particolare riferimento concorsi STEM affinché avvenga l’integrazione delle graduatorie con gli idonei alla procedura concorsuale, così come l’emendamento che mira a tutelare i vincitori del concorso straordinario ricompresi in pubblicate successivamente alla data utile per l’immissione in ruolo.
I temi affrontati e tutt’ora oggetto di confronto non si esauriscono qui e in questa finanziaria tanta è la complessità che caratterizza il sistema scolastico.
Attraverso una procedura piuttosto innovativa sono stati istituiti dei tavoli sui nodi non ancora risolti della legge di bilancio e la scuola è uno di questi. Questo ha consentito al Partito Democratico di porre le proposte emendative importanti sullo stesso piano.
Sebbene la Legge di bilancio abbia una visione a breve termine, rimane però costante l’impegno del Partito democratico per non ridurre i livelli di attenzione sulla scuola, sull’università e sulla formazione tutta che hanno bisogno di una visione e concretezza allo stesso tempo.
Annalisa Libbi
Responsabile Istruzione PD Abruzzo